Carburanti - Il governo non ritocca le accise di diesel e benzina (per ora)

Alla fine il temuto "allineamento" delle accise su benzina e diesel non è arrivato. Il 15 ottobre, il governo ha approvato un decreto legislativo per procedere con una riforma delle disposizioni sulla materia delle accise, ma senza accennare a interventi sulle aliquote gravanti sui due carburanti. Palazzo Chigi, dunque, non ha voluto toccare (per ora) un argomento che da tempo genera polemiche, soprattutto per le conseguenze sul mondo dei trasporti, anche se un futuro intervento non è da escludere a priori visto quanto affermato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, e le relative richieste di Bruxelles.La riforma. Partiamo, comunque, da quanto comunicato dal governo. Il provvedimento introduce, innanzitutto, un inedito sistema di qualificazione degli operatori denominato "SOAC": quest'ultimo ha il fine di "instaurare un rapporto di fiducia tra soggetto obbligato e amministrazione finanziaria" e di garantire una serie di benefici, tra cui "l'esonero dall'o

Carburanti - Il governo non ritocca le accise di diesel e benzina (per ora)

Alla fine il temuto "allineamento" delle accise su benzina e diesel non è arrivato. Il 15 ottobre, il governo ha approvato un decreto legislativo per procedere con una riforma delle disposizioni sulla materia delle accise, ma senza accennare a interventi sulle aliquote gravanti sui due carburanti. Palazzo Chigi, dunque, non ha voluto toccare (per ora) un argomento che da tempo genera polemiche, soprattutto per le conseguenze sul mondo dei trasporti, anche se un futuro intervento non è da escludere a priori visto quanto affermato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, e le relative richieste di Bruxelles.

La riforma. Partiamo, comunque, da quanto comunicato dal governo. Il provvedimento introduce, innanzitutto, un inedito sistema di qualificazione degli operatori denominato "SOAC": quest'ultimo ha il fine di "instaurare un rapporto di fiducia tra soggetto obbligato e amministrazione finanziaria" e di garantire una serie di benefici, tra cui "l'esonero dall'obbligo di prestare cauzione a garanzia del pagamento dell'imposta e la riduzione di specifici oneri amministrativi". Inoltre, sono previste specifiche norme su gas naturale, energia elettrica, oli lubrificanti e prodotti da fumo. Nello specifico, si rivedono "le modalità di accertamento, liquidazione e versamento dell'accisa sul gas naturale, superando l'attuale sistema basato su di un meccanismo di acconto storico". Inoltre, al fine di razionalizzare il sistema di tassazione e ridurre il contenzioso, l'attuale distinzione tra usi "civili" (per i quali vi è un'accisa più elevata) e usi "industriali" del gas naturale viene sostituita da quella tra "usi domestici" e "non domestici". Analoghe modalità saranno applicate per l'energia elettrica. Quanto agli oli lubrificanti, il provvedimento introduce "una semplificazione per gli operatori riguardante la possibilità di tenere, ai fini dell'esecuzione dei previsti inventari periodici, la contabilità in forma aggregata per prodotti considerati omogenei con l'effetto di semplificare e ridurre il contenzioso".

Le parole di Rixi. Come detto, non è comunque escluso un prossimo intervento anche su diesel e benzina tramite un apposito provvedimento. "La scelta del governo è di trovare una via mediana, cioè di diminuire il costo della benzina e di aumentare quello del gasolio, quindi un'operazione a zero che vorrà dire un centesimo al litro all'anno per cinque anni in aumento o in diminuzione", ha detto Rixi al Sole 24 Ore prima della riunione del consiglio dei ministri. Anche perché, ha ricordato il viceministro, l'Unione Europea chiede la "neutralità" tra benzina e gasolio. "Avremmo potuto aumentare tutto, invece abbiamo deciso di procedere con un'invarianza: 1 centesimo in più all'anno sulle accise del gasolio e contemporaneamente uno in meno per la benzina. Questo porterà nel 2030 il riallineamento a metà strada e consentirà sostanzialmente di creare una situazione in cui il governo non aumenta gli introiti, ma riequilibra i due carburanti. L'aumento è infinitesimale, avrebbe dovuto essere di 10 centesimi e noi abbiamo scelto di aumentarle di 5 in cinque anni". Secondo il governo, le misure non toccheranno particolarmente l'autotrasporto: "Con il Mef abbiamo valutato che ci sarà l'invarianza del costo al litro per l'autotrasportatore e questa è una scelta di buon senso", perché "oggi non c'è un'alternativa al camion a gasolio che sia percorribile sul mercato".

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