"C'è da essere orgogliosi di essere europei". Share del 28% per l'intervento di Benigni su Ventotene
AGI - Sono stati 4 milioni 396 mila gli spettatori che hanno seguito ieri sera, mercoledì 19 marzo, "Il sogno" di Roberto Benigni su Rai 1: l'evento, trasmesso in eurovisione in diretta su Rai 1, ha registrato il 28,1% di share. Che cosa ha detto Benigni "Mentre tutto intorno c'erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, nella piccola isola di Ventotene, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un'idea, di cambiare tutto, girare pagina: l'idea dell'unità europea. Sono eroi della nostra storia, i pionieri. In questa piccola isola, a Ventotene, hanno scritto un documento che era anche un sogno". Roberto Benigni, nel corso del suo show su Rai 1, 'Il sogno', ha celebrato l'Unione Europea ricordando l'importanza di quell'atto politico importantissimo. Benigni ha sottolineato come il Manifesto sia nato in un'isola dove i fascisti mandavano gli oppositori politici, tra cui anche Sandro Pertini. "Non si poteva dire niente, e ora come sono contento io di poter dire quell

AGI - Sono stati 4 milioni 396 mila gli spettatori che hanno seguito ieri sera, mercoledì 19 marzo, "Il sogno" di Roberto Benigni su Rai 1: l'evento, trasmesso in eurovisione in diretta su Rai 1, ha registrato il 28,1% di share.
Che cosa ha detto Benigni
"Mentre tutto intorno c'erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, nella piccola isola di Ventotene, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un'idea, di cambiare tutto, girare pagina: l'idea dell'unità europea. Sono eroi della nostra storia, i pionieri. In questa piccola isola, a Ventotene, hanno scritto un documento che era anche un sogno". Roberto Benigni, nel corso del suo show su Rai 1, 'Il sogno', ha celebrato l'Unione Europea ricordando l'importanza di quell'atto politico importantissimo. Benigni ha sottolineato come il Manifesto sia nato in un'isola dove i fascisti mandavano gli oppositori politici, tra cui anche Sandro Pertini. "Non si poteva dire niente, e ora come sono contento io di poter dire quello che voglio... sennò con questo spettacolo qua mi avrebbero mandato in esilio a Sant'Elena", ha ironizzato.
Monito sul nazionalismo
Durante lo spettacolo, Benigni ha lanciato un monito sul nazionalismo: "Il nazionalismo odia il mondo, il suo motore è la paura e vuole che abbiamo paura tutti noi" e quando questo accade "la pace è in pericolo". E poi ancora: "Attenti, perché il cammino non è concluso, nella storia dell'Europa la cosa rarissima è la pace: basta che spuntino problemi perché risorga il nazionalismo, che nella storia ha provocato milioni di morti, è il carburante di tutte le guerre. È una fede integralista, un'ossessione per la nazione al di sopra di tutto, anche di Dio, è una malattia, che si maschera da patriottismo, ma non lo confondete mai. E lo dico io che sono il più grande patriota, che amo l'Italia come la mia mamma".
Benigni ha poi sottolineato l'attualità dell'idea centrale del Manifesto di Ventotene: "Nel Manifesto di Ventotene c'era l'idea di un'Europa unita, federale, che per la prima volta diventa un progetto politico da realizzare. Certamente contiene alcune idee superate legate a quel periodo storico, ma questo non toglie la sua grandezza. L'idea centrale del Manifesto è attualissima", fondata sulla "giustizia sociale, dove nessuno restasse indietro".
Infine, l'artista ha esaltato l'orgoglio di essere europei: "È giusto ricordarsi chi siamo, c'è da essere orgogliosi di essere europei: l'Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dell'umanità".
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