Chargeurs Pcc debutta con il tessuto esterno ‘H2’ e si allea con Nastrotex-Cufra

Chargeurs Pcc ha portato ‘H2’, suo primo tessuto esterno, tra gli espositori di Milano Unica 40. All’appuntamento, terminato ieri, della fiera tessile, l’azienda specializzata in interfodere e parte del gruppo francese Chargeurs ha dunque presentato “una vera e propria innovazione”, ha raccontato a Pambianconews Giorgio Marcarino, global chief commercial officer. “Si tratta di una tecnologia che fondamentalmente abbiamo solo noi, nel nostro stabilimento francese che si avvale di telai speciali utilizzati per le interfodere, nostro core business”.

“Questi telai – prosegue Marcarino – sono appunto dedicati all’interfodera, ma il reparto ricerca e sviluppo si è chiesto perché non utilizzarli per fare dei tessuti esterni e, dopo anni di di lavoro, è stato trovato un giusto equilibrio per costruire dei materiali a due o tre layer con caratteristiche veramente uniche”. Il risultato è un prodotto “estremamente leggero, da soli 45 grammi al metro quadro, senza scorrimenti nel tessuto”. Non a caso prende il nome dalla formula dell’idrogeno, l’elemento più leggero e sostenibile in natura, pensato per i settori dell’abbigliamento outdoor e del lusso.

In occasione della fiera Chargeurs Pcc ha anche presentato la sua partnership con Nastrotex-Cufra, azienda italiana dal 1953 specializzata nella produzione di nastri elastici certificati ISO 9001 e ISO 45001 per l’industria della moda e dello sport, con oltre 900 clienti in tutto il mondo e nota per la sua attenzione su ricerca, sviluppo e innovazione. “Si tratta – spiega il manager – di un accordo win-win che permette a noi di acquisire una nuova competenza, sui nastri elastici, e a loro di beneficare di una audience così ampia in tutto il mondo”.

È questa la filosofia di Chargeurs, “che accomuna tutto il gruppo e non solo la nostra divisione: si tratta di sfruttare al meglio un network impareggiabile come il nostro, dando a tutte le divisioni armi efficaci di fronte a mondo del fashion che è sempre più in debito di proposte e popolate da aziende che spesso si chiudono a riccio, guardando anche altrove”.

Dopo un 2023 chiuso, per la divisione Pcc, con ricavi per 193 milioni di euro, il 2024 è stato un anno appesantito dalle crisi geopolitiche. Se per il dato di bilancio è necessario aspettare ancora qualche giorno, Marcarino anticipa: “Abbiamo registrato degli andamenti diversi tra i vari continenti, performando bene in Nord America e in Asia, proprio perché i brand americani hanno come principale piattaforma produttiva l’Asia”. Aggiungendo come anche il Maghreb sia “un’area strategica, anche se meno dell’America”.

E riguardo al 2025, il sentiment appare fiducioso: “Sicuramente un anno complesso ma per un’azienda globale la partita non si gioca a perimetro chiuso ma si più fronti, dunque non può fallire”.