Chat-Gpt: esame annullato all'università di Ferrara, la studentessa: «Avevo preso 30 e Lode, non siamo tutti disonesti ma lo rifarò»

Chat-Gpt: esame annullato all'università di Ferrara, la studentessa: «Avevo preso 30 e Lode, non siamo tutti disonesti ma lo rifarò»

La prova cancellata per 362 studenti alla facoltà di Scienze motorie: «Avevo raggiunto il mio risultato con impegno e studio, chi ha barato è un povero pollo. A causa di pochi i danni sono per tutti, anche per l'ateneo»

«Sono due giorni che giornali e notiziari continuano a ripetere la parola disonesti, ma voglio dire chiaramente che non tutti lo siamo». Inizia così lo sfogo di una studentessa ferrarese iscritta al secondo anno del corso di studi di Scienze Motorie all'Università di Ferrara.

L'esame annullato all'Università di Ferrara

A lei, e ad altri suoi 361 colleghi di ateneo, qualche giorno fa, è stato annullato il test di Psicobiologia e Biologia che avevano sostenuto lo scorso 27 gennaio. Un esame che consisteva in una serie di quesiti a risposta multipla da compilare sulla piattaforma «Moduli» di Google, a cui gli studenti potevano accedere direttamente dai propri smartphone, computer o tablet. 

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La prova con ChatGpt e la decisione dell'ateneo

Il motivo? Qualche partecipante - secondo l'ateneo - si sarebbe aiutato con ChatGpt e altre applicazioni di intelligenza artificiale per superare la prova. «Sono stati dei polli» dice la studentessa, mentre esprime tutto il proprio «rammarico» per quanto accaduto, soprattutto perché era riuscita a portare a casa un 30 e lode che avrebbe fatto gola a tutti. Un risultato davvero prestigioso e che dà soddisfazioni, specialmente se raggiunto «con serietà e con impegno, incastrando tra mille difficoltà lavoro, famiglia e studio». 

Il racconto: «Avevo preso 30 e lode, adesso dovrò rifare l'esame»

Per questo motivo, la studentessa trova «profondamente ingiusto che, per colpa di alcune persone immature, ma non tutte, sia stato penalizzato l’intero gruppo e, ancor peggio, sia stata compromessa l’immagine della nostra università». A tal proposito, «chi ha sbagliato - afferma - dovrà assumersi le proprie responsabilità», ma - ci tiene a precisare, nel tentativo di non voler fare di tutta l'erba un fascio - «basta con le parole di denigrazione collettiva». 

Questo perché «l’università - evidenzia - è una cosa seria. Forma i professionisti del futuro e perciò merita rispetto». Lo stesso rispetto che meriterebbero di avere «i docenti e tutti gli studenti che ogni giorno studiano con una grandissima dose di dedizione e sacrificio». 

Quindi, sottolinea la studentessa, «basta con le speculazioni». E ora che si fa? «Mi hanno detto che l’esame giustamente è da rifare e lo rifarò. Magari - conclude - non prenderò più lo stesso voto, troverò domande più difficili rispetto a quelle dell'esame precedente, ma non si può fare altro».

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