Chiara Ferragni, si decide oggi sulla ricapitalizzazione di Fenice. Nel 2024 ricavi sotto i 2 mln
Fatturato praticamente azzerato nel 2024 e perdite che arrivano a toccare 10 milioni di euro. Sarebbe questo lo stato dell’arte di Fenice, la società della galassia di Chiara Ferragni. Secondo quanto riportato sul Corriere della Sera, oggi sono in programma due assemblee: una ordinaria per l’approvazione del bilancio 2023 e una straordinaria per varare un’urgente […]

Fatturato praticamente azzerato nel 2024 e perdite che arrivano a toccare 10 milioni di euro. Sarebbe questo lo stato dell’arte di Fenice, la società della galassia di Chiara Ferragni. Secondo quanto riportato sul Corriere della Sera, oggi sono in programma due assemblee: una ordinaria per l’approvazione del bilancio 2023 e una straordinaria per varare un’urgente ricapitalizzazione. Ma, come anticipa la testata, è possibile che qualche socio, in particolare Pasquale Morgese che detiene il 27,5% delle quote, non partecipi all’aumento di capitale.
La giornata di oggi sarà dunque cruciale per capire il futuro dell’impero Ferragni. Per capire meglio la situazione, basta guardare i dati. I ricavi di Fenice, la società titolare dei marchi di Chiara Ferragni, nel 2022 erano arrivati a quota 14 milioni. Nel 2023, secondo quanto riporta il Corriere, dovrebbero essere scesi a 11-12 milioni: un turnover ancora “sostanzioso”, come commenta la testata che però ricorda come quell’anno sconti “relativamente il contraccolpo del caso Balocco, divampato a dicembre di quell’anno”. E difatti l’impatto sul 2024 vedrebbe una gelata con un turnover di poco meno di due milioni di euro con perdite accumulate nel periodo 2023 e 2024 pari a circa 10 milioni di euro.
Di qui la necessità di iniettare liquidità a Fenice con un aumento di capitale per poter proseguire e mettere in cantiere un eventuale rilancio. Ma, appunto, non è detto che la decisione venga accolta positivamente dai diversi soci: insieme a Chiara Ferragni che detiene il 32,5% del capitale, ci sono Paolo Barletta (40%) e Pasquale Morgese (27,5%). “Secondo quanto emerge in caso che qualche socio (Morgese?) dovesse rinunciare potrebbe comunque essere garantita la copertura finanziaria”, si legge sul Corriere che aggiunge, inoltre come i costi della Fenice siano “stati tagliati in modo drastico (nel 2025 saranno pari a un milione), il numero dei dipendenti si è ridotto a otto (erano il doppio) e la società ha lasciato i suoi uffici per trasferirsi nella sede della holding Sisterhood, la holding della influencer”.
Per quanto riguarda il rilancio, Fenice potrebbe trovare altri sbocchi di mercato nel settore del make up, della gioielleria e della pelletteria, con uno sguardo ai mercati internazionali.
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