Sono migliaia le lattine e le bottiglie in vetro di Coca Cola ritirate nelle ultime ore dal mercato europeo. Al centro della scelta una questione di sicurezza alimentare: Coca-Cola Europacific Partners, l'imbottigliatore belga del gigante delle bibite, ha segnalato la presenza di livelli troppo alti di clorato, sostanza che se assunta in quantità eccessiva può causare diversi danni alla salute.
I lotti nel mirino riguardano non solo il marchio Coca Cola ma anche Sprite, Fanta, Minute Maid, Fuze Tea, Nalu, Royal Bliss e Tropico e risultano immesi sul mercato da fine novembre.. LA CORSA AL RITIRO E I PAESI INTERESSATI. Coca-Cola Europacific Partners ha comunicato di aver già tolto dagli scaffali gran parte delle bevande incriminate ma l'operazione per togliere ogni singola confezione ancora in circolazione continua. Sono 6 i Paesi dell'Ue interessati. In Belgio, Paesi Bassi, Germania, Francia, Lussemburgo e Regno Unito l'attenzione di supermercati e punti vendita è massimo:
«Purtroppo non abbiamo una cifra precisa di bottiglie e lattine, ma è chiaro che si tratta di una quantità considerevole», ha dichiarato un portavoce Coca-Cola Europacific Partners all'Afp. Ma cosa si teme per la salute e quali sono i reali pericoli del clorato?. cosa sono i clorati e come vengono assunti? Inquadrando la sostanza dal punto di vista chimico, vale la pena sottolineare innanzitutto che si parla di clorato, al singolare, anche se in realtà i clorati, cioè i sali dell'acido clorico, sono diversi: tra questi ci sono il clorato di sodio e il clorato di calcio.
La causa dei livelli anomali di clorati nei lotti "incriminati" non è ancora stata individuata. In generale, i clorati possono risultare presenti negli alimenti a causa dei disinfettanti a base di cloro utilizzati sul cibo o di processi industriali a base di acqua appunto clorata. Ad essere ancora più precisa è l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA):
«I gruppi di alimenti maggiormente interessati sono la frutta e la verdura. In ciascun gruppo di alimenti sono le varietà surgelate quelle che spesso presentano i tenori massimi di clorato».
E ancora: «Ciò dipende probabilmente dalla quantità di clorato contenuto nell'acqua clorata utilizzata per la trasformazione degli alimenti. La fonte principale di clorato nella dieta è però l'acqua potabile, che probabilmente contribuisce fino al 60% dell'esposizione cronica al clorato per i neonati». . IL CONSUMO CRONICO, DANNI PER I BAMBINI. Centrale per stabilire i danni per la salute legati al clorato in bibite e alimenti è ovviamente il livello di esposizione. Un'assunzione a lungo termine può essere motivo di preoccupazione per esempio per i bambini, in particolare per quelli con carenza lieve o moderata di iodio. La duratura esposizione al clorato infatti può inibire nell'organismo l'assorbimento dello iodio stesso.
Per questo motivo L'EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile di 3 microgrammi per kg di peso corporeo al giorno. I dati raccolti dall'Agenzia sull'esposizione cronica dei neonati e dei bambini al clorato superano la dose tollerabile, «determinando un allarme per tutti i bambini che presentino una carenza di iodio lieve o moderata», spiega l'EFSA.. sostanza nociva per i reni. Se l'Agenzia per la sicurezza alimentare parla di rischi per la salute legati a un consumo cronico, perché la corsa all'eliminazione di lattine e bottiglie appartenenti a lotti di bevande specifici e quindi associati a un consumo occasionale?
Il motivo si lega alla cosidetta esposizione acuta. Quella che riguarda l'elevato apporto di clorato assunto anche durante un solo giorno: in questo caso il clorato si conferma una sostanza tossica per l'essere umano, soprattutto nel potere di limitare la capacità del sangue di assorbire l'ossigeno, causando così una condizione di insufficienza renale.. I LIMITI DI CONSUMO PER GLI ADULTI. Anche per l'esposizione acuta, l'EFSA ha stabilito un livello di sicurezza raccomandato per l'assunzione giornaliera di clorato, pari a 36 milligrammi per kg di peso corporeo al giorno.
«Su questo le stime più elevate di esposizione alimentare per tutte le età si sono rivelate al di sotto di questo livello di assunzione di sicurezza», rassicura l'EFSA. Per le ragioni finora elencate è arrivata però la decisione dell'azienda imbottigliatrice belga di ritirare alcuni lotti di bevande in cui si erano registrati livelli ben più alti rispetto a quelli stabiliti da EFSA. .