Colonnine di ricarica - Un 2025 di forte crescita, ma con alcune incognite

Nel 2024 è salito da 47.000 a 60.000 il numero di punti di ricarica pubblici nel nostro Paese (di cui oltre 48.000 sotto i 50 kW), in costante crescita dal 2020, quando ammontavano a 10.000: tradotto, fa circa 30.000 colonnine, visto che ogni stazione ha due prese. E per il futuro? Ci aspettiamo che la rete di ricarica italiana continui a espandersi in modo molto significativo, sia nel 2025 sia negli anni a seguire", ci rivela Motus-E, l'associazione della filiera della mobilità elettrica. "In arrivo ci sono anche pool ad alta potenza. Le variabili in gioco. Insomma, l'ottimismo c'è. Ma restano delle incognite: Sarà anzitutto fondamentale capire se il governo riuscirà a consentire la messa a terra dei fondi europei del Pnrr, che rappresenterebbero il primo contributo pubblico rilevante in Italia per questa infrastruttura strategica", continua Motus-E. "Occorrerà inoltre iniziare a monitorare seriamente l'andamento del mercato auto. Guardando al medio-lungo termine, il continuo incremen

Colonnine di ricarica - Un 2025 di forte crescita, ma con alcune incognite

Nel 2024 è salito da 47.000 a 60.000 il numero di punti di ricarica pubblici nel nostro Paese (di cui oltre 48.000 sotto i 50 kW), in costante crescita dal 2020, quando ammontavano a 10.000: tradotto, fa circa 30.000 colonnine, visto che ogni stazione ha due prese. E per il futuro? Ci aspettiamo che la rete di ricarica italiana continui a espandersi in modo molto significativo, sia nel 2025 sia negli anni a seguire", ci rivela Motus-E, l'associazione della filiera della mobilità elettrica. "In arrivo ci sono anche pool ad alta potenza.

Le variabili in gioco. Insomma, l'ottimismo c'è. Ma restano delle incognite: Sarà anzitutto fondamentale capire se il governo riuscirà a consentire la messa a terra dei fondi europei del Pnrr, che rappresenterebbero il primo contributo pubblico rilevante in Italia per questa infrastruttura strategica", continua Motus-E. "Occorrerà inoltre iniziare a monitorare seriamente l'andamento del mercato auto. Guardando al medio-lungo termine, il continuo incremento delle colonnine dovrà essere alimentato da un adeguato passo avanti del parco elettrico circolante. Un problema, allo stato attuale delle immatricolazioni Bev. Almeno in Italia.

I guai della burocrazia. Resta anche la questione delle infrastrutture scollegate alla rete elettrica: su 100 colonnine, quasi 18 sono prive di corrente per varie ragioni burocratiche. Ecco perché di recente E-Distribuzione, Motus-E e Utilitalia hanno firmato un protocollo d'intesa: obiettivo, agevolare e intensificare il dialogo tra le parti (distributori di energia elettrica e operatori della ricarica) attraverso canali di comunicazione maggiormente strutturati.

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