Come funzionano le fasi della spesa negli enti locali?
lentepubblica.it La gestione finanziaria degli enti locali in Italia segue regole precise stabilite dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL): scopriamo in particolare quali sono i dettami in materia di fasi della spesa. Il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 stabilisce un iter ben definito per la spesa pubblica, articolato in diverse fasi volte a […] The post Come funzionano le fasi della spesa negli enti locali? appeared first on lentepubblica.it.
lentepubblica.it
La gestione finanziaria degli enti locali in Italia segue regole precise stabilite dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL): scopriamo in particolare quali sono i dettami in materia di fasi della spesa.
Il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 stabilisce un iter ben definito per la spesa pubblica, articolato in diverse fasi volte a garantire il corretto utilizzo delle risorse e il rispetto dei vincoli di bilancio. Comprendere queste procedure risulta essenziale per amministratori, funzionari e cittadini che vogliono approfondire il funzionamento della macchina amministrativa.
Le fasi del processo di spesa negli enti locali
L’iter di spesa degli enti locali si articola in quattro fasi principali: l’impegno, la liquidazione, l’ordinazione e il pagamento. Ciascuna di queste tappe ha una funzione specifica e rappresenta un passaggio obbligato per assicurare che i fondi pubblici siano impiegati in modo efficace e trasparente.
Impegno di spesa
La fase dell’impegno rappresenta il primo step del ciclo di spesa e consiste nella destinazione di una somma determinata del bilancio a una specifica finalità. Questo atto avviene con un provvedimento formale da parte dell’ente, che certifica l’esistenza della copertura finanziaria e vincola le risorse per uno scopo preciso. L’impegno ha carattere giuridico e contabile, poiché crea un’obbligazione verso terzi, ad esempio fornitori o prestatori di servizi.
Affinché l’impegno sia valido, devono essere rispettati alcuni requisiti fondamentali:
- La spesa deve essere prevista nel bilancio preventivo.
- Deve essere indicato il soggetto creditore.
- Occorre precisare l’importo e la scadenza del pagamento.
Liquidazione
Successivamente all’impegno, si procede con la liquidazione, un passaggio in cui si verifica la corrispondenza tra la spesa programmata e il servizio reso o il bene acquistato. L’ente locale effettua controlli di natura amministrativa e contabile, accertando che la prestazione sia stata eseguita conformemente agli accordi contrattuali.
In questa fase vengono analizzati documenti giustificativi, come fatture, relazioni tecniche e dichiarazioni di conformità, per determinare con precisione l’importo da corrispondere. La liquidazione rappresenta, quindi, il momento in cui il debito dell’ente nei confronti del fornitore o prestatore diventa certo, liquido ed esigibile.
Ordinazione
L’ordinazione rappresenta il terzo passaggio del procedimento di spesa e consiste nell’emissione del mandato di pagamento. Questo atto autorizza la tesoreria dell’ente locale a disporre il trasferimento della somma spettante al creditore. L’ordinazione viene effettuata attraverso un mandato che contiene elementi essenziali come:
- L’importo da versare.
- I riferimenti della liquidazione.
- Il beneficiario della somma.
- Le indicazioni sulla scadenza del pagamento.
Tale fase garantisce la tracciabilità del flusso di denaro e rappresenta un momento cruciale per il controllo di legalità e regolarità della spesa pubblica.
Pagamento
L’ultima fase del procedimento è rappresentata dal pagamento effettivo della somma dovuta al creditore. Questo avviene attraverso l’ente tesoriere, il quale provvede a trasferire i fondi in base alle indicazioni fornite dall’ente locale.
La tesoreria, solitamente affidata a istituti di credito convenzionati, garantisce il rispetto delle tempistiche e la corretta registrazione delle operazioni, chiudendo così il ciclo della spesa.
Il controllo e la trasparenza nella gestione delle risorse degli enti locali
La corretta gestione delle risorse finanziarie negli enti locali è un principio fondamentale per garantire il rispetto delle normative vigenti e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Per assicurare la regolarità della spesa pubblica, il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) prevede un articolato sistema di controlli, sia interni che esterni, finalizzati a verificare la correttezza delle operazioni contabili e la coerenza con gli obiettivi di bilancio.
I controlli interni
I controlli interni sono svolti direttamente all’interno dell’ente locale attraverso specifiche strutture dedicate, come gli uffici di controllo di gestione. L’obiettivo principale di questa forma di verifica è garantire che le operazioni di spesa siano in linea con gli stanziamenti previsti nel bilancio e con le finalità istituzionali.
Le attività di controllo interno si articolano in:
- Controllo di regolarità amministrativa e contabile: verifica la conformità degli atti alle norme vigenti e la correttezza delle scritture contabili.
- Controllo strategico: mira a valutare l’efficacia delle politiche adottate rispetto agli obiettivi prefissati dall’ente.
- Controllo di gestione: analizza l’efficienza e l’efficacia nell’impiego delle risorse, evidenziando eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.
L’adozione di strumenti come i piani di performance e i report periodici consente agli enti locali di monitorare in modo costante il proprio operato e correggere eventuali criticità.
I controlli esterni
Oltre ai controlli interni, gli enti locali sono soggetti a verifiche esterne effettuate da organi indipendenti, con l’obiettivo di garantire un controllo imparziale sulla gestione delle risorse pubbliche. Tra gli organismi di vigilanza più rilevanti troviamo:
- La Corte dei Conti: ha il compito di verificare la regolarità della gestione finanziaria degli enti locali, analizzando la conformità alle normative contabili e valutando l’eventuale presenza di sprechi o irregolarità.
- Il Ministero dell’Interno: attraverso i suoi ispettori, esercita un controllo sulla gestione finanziaria e sull’osservanza delle disposizioni di legge da parte degli enti.
- Organi regionali di controllo: in alcune Regioni sono previsti specifici organismi di vigilanza che monitorano l’attività amministrativa e contabile degli enti locali.
Questi controlli esterni forniscono una garanzia aggiuntiva di correttezza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.
Il ruolo dei revisori dei conti
Un ulteriore elemento di garanzia è rappresentato dai revisori dei conti, professionisti indipendenti che operano come organo di controllo autonomo all’interno dell’ente locale. I revisori svolgono attività di:
- Verifica della regolarità delle scritture contabili.
- Controllo degli equilibri di bilancio.
- Redazione di relazioni periodiche da presentare agli organi politici dell’ente.
Grazie al loro operato, gli amministratori locali possono disporre di una valutazione oggettiva sullo stato finanziario dell’ente e prendere decisioni più consapevoli e informate.
La trasparenza amministrativa
La trasparenza nella gestione della spesa pubblica rappresenta un principio cardine per garantire la partecipazione dei cittadini e il controllo diffuso sull’uso delle risorse. La normativa vigente impone agli enti locali di pubblicare sui propri siti istituzionali informazioni dettagliate riguardanti:
- Le spese sostenute: indicando la tipologia di intervento e gli importi corrisposti.
- I beneficiari dei pagamenti: per assicurare la tracciabilità dei fondi pubblici.
- Gli obiettivi raggiunti: in relazione alle risorse impiegate e ai risultati ottenuti.
Queste informazioni devono essere facilmente accessibili e aggiornate con regolarità, in modo da consentire ai cittadini di esercitare un controllo diretto e partecipare attivamente alla gestione delle risorse pubbliche.
The post Come funzionano le fasi della spesa negli enti locali? appeared first on lentepubblica.it.
Qual è la vostra reazione?