Concorsi TFA truccati nel Lazio: nuovi dettagli dall’inchiesta della Guardia di Finanza

lentepubblica.it Continua l’inchiesta della Guardia di Finanza sui concorsi TFA truccati nella Regione Lazio: ecco gli ultimi aggiornamenti sull’indagine in corso. Proprio a pochi giorni dall’uscita delle informative riguardanti i concorsi TFA per l’anno 2025 Il TFA, con le novità legate al sostegno per ciclo di studi, fondamentale per il conseguimento della specializzazione, prenderà il via […] The post Concorsi TFA truccati nel Lazio: nuovi dettagli dall’inchiesta della Guardia di Finanza appeared first on lentepubblica.it.

Concorsi TFA truccati nel Lazio: nuovi dettagli dall’inchiesta della Guardia di Finanza

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Continua l’inchiesta della Guardia di Finanza sui concorsi TFA truccati nella Regione Lazio: ecco gli ultimi aggiornamenti sull’indagine in corso.


Proprio a pochi giorni dall’uscita delle informative riguardanti i concorsi TFA per l’anno 2025 Il TFA, con le novità legate al sostegno per ciclo di studi, fondamentale per il conseguimento della specializzazione, prenderà il via nella primavera del 2025, si delineano i contorni di un’importante indagine della guardia di finanza che ha portato a Cassino nell’occhio del mirino illustri docenti e stimati professori.

Un sistema illecito per superare i concorsi per il sostegno didattico a studenti con disabilità, TFA, ed entrare in graduatoria nelle prime posizioni.

Concorsi TFA truccati nel Lazio: nuovi dettagli dall’inchiesta della Guardia di Finanza

Per diventare insegnante di sostegno nella scuola dell’Infanzia e Primaria e partecipare al TFA è necessario possedere una laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria oppure un titolo equivalente conseguito all’estero e riconosciuto valido in Italia. Valido anche il diploma magistrale purché sia stato ottenuto non oltre l’anno scolastico 2001/2002 o un equivalente titolo estero riconosciuto in Italia.

Per i candidati ai al TFA sostegno nelle scuole Secondarie di I e II grado i requisiti d’accesso invece richiedono un’abilitazione specifica per classe di concorso o un documento equivalente ottenuto all’estero e riconosciuto in Italia, una laurea magistrale o a ciclo unico che permetta l’accesso ad almeno una classe di concorso specifica oltre a un diploma per l’insegnamento tecnico-pratico (ITP).

Nel caso specifico di Cassino, oltre alle gravi accuse documentate da intercettazioni telefoniche numerosi documenti contenuti all’interno di un cellulare con riportate tutte le somme, gli inquirenti stanno tracciano il ritratto di azioni ‘abituali’ che quindi si svolgevano come se fosse la normalità in modalità invece truccata.

Proprio a questo proposito il gip Casinelli scrive, nel testo dell’ordinanza che ha portato all’esecuzione della misura degli arresti domiciliari per Giancarlo Baglione di Sora, titolare del centro di formazione “Cervantes”, come sembra trattarsi di «Un’abitualità dimostrata, come emerge dalle numerose condotte accertate nelle indagini, insieme a una evidente spregiudicatezza». Sulla stessa linea il PM Corvino che sembra aver delineato un «modus operandi che appare sistematico nei suoi tratti essenziali».

Come è partita l’indagine

L’indagine sarebbe partita da una segnalazione confidenziale che però si sarebbe subito concretizzata in avvio di indagine, alcuni versamenti ritenuti anomali notati sui conti correnti di alcuni dei coinvolti avrebbero poi insospettito le Fiamme gialle e convinti a proseguire le indagini in quella direzione. Gli indagati, Baglione e Mignanelli sempre da notizie trapelate, sembra siano stati molto cauti  e non aver mai parlato di soldi in maniera diretta nelle loro conversazioni preferendo  i vocaboli “brani musicali” o “agenzie di viaggio” oppure “cataloghi” per indicare l’oggetto degli incontri.

Insieme a Baglione sotto inchiesta anche Giovanni Arduini, presidente di corso di studi, stimato professore, sua moglie Diletta Chiusaroli, componente delle commissioni giudicatrici nelle selezioni. Per ora 24 le persone in totale quelle toccate dall’indagine, come riportato da autorevoli fonti giornalistiche, che ha interessato candidati che avrebbero accettato l’offerta e avrebbero pagato per ottenere i test in anticipo e alcuni intermediari. Ci sono i due docenti universitari – moglie e marito – Giovanni Arduini, presidente delle commissioni, e Diletta Chiusaroli componente delle stesse commissioni per le selezioni delle ammissioni ai corsi di formazione, tra gli altri l’ex consigliere comunale e provinciale Massimiliano Mignanelli, attuale direttore dell’Area risorse umane Unicas e diversi aspiranti docenti, tra i quali una sindacalista della Cisl Scuola di Latina.

Le basi per l’accusa

Le accuse si basano tanto materiale audio video, proveniente da videoriprese e molto materiale originato da intercettazioni telefoniche e ambientali, il tutto incrociato con analisi bancarie. Fondamentale secondo il Gip il rinvenimento di «un documento (un promemoria) trovato con le somme dovute da Baglione a Mignanelli». Secondo le indiscrezioni trapelate si tratterebbe di vero e proprio elenco delle malefatte del gruppo, denominato appunto “Pagamenti Tfa” rinvenuto all’interno del cellulare di Baglione sequestrato dal Nucleo antisofisticazioni e sanità di Napoli, nel quale sarebbero state indicate proprio le somme di denaro dietro le losche compravendite, distinte per acconto e totale.

Ma come funzionava in pratica?

Innanzitutto si forniva ai candidati un paniere di 240 domande da studiare a memoria, le sessanta inserite nella prova selettiva erano, con sicurezza, tra queste. Una volta superata la preselettiva sarebbe stato agevole pilotare la prova scritta dall’interno della commissione quella scritta. L’importante era ovviamente rientrare nei «nominativi».

Per fare questo i costi oscillavano dai 4.000 ai 14.000 euro di “acconto” per raggiungere poi un totale di 15.000 a concorso chiuso e graduatoria pubblicata. Dalle indiscrezioni emerse sembra esserci anche chi avrebbe addirittura deciso di consegnare cifre più sostanziose – in un caso addirittura 38.000 – pur di assicurarsi un posto nella graduatoria per il Tfa. In maniera molto ‘corretta’ gli acconti venivano restituiti nel caso in cui non si fosse superata la prova preselettiva.

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