Consiglio comunale, “riscatto” del centrodestra: la maggioranza tiene, approvato il piano del Commercio


Genova. Dopo la “giornataccia” di ieri – con lo stop al piano del verde per mancanza dei numeri nella maggioranza – il centrodestra, nell’ultima seduta ordinaria del consiglio comunale prima dello stop per le elezioni, riesce a fare approvare il piano del commercio proposto dalla giunta. Non solo, in una mattinata di “riscatto”, punzecchia la minoranza su alcuni temi da sempre critici per il campo largo, come il nucleare e la gronda.
Per arrivare all’approvazione del piano del commercio la maggioranza aveva bisogno di 20 voti, quelli che ieri sono mancati. Determinante quindi, anche oggi, il ruolo del consigliere di opposizione Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) che ieri aveva detto no al piano del verde e che oggi ha deciso di dare fiducia al documento della giunta sulle autorizzazioni per negozi e supermercati.
La votazione ha visto il resto della minoranza come “presenti non votanti”, e il voto positivo di Umberto Lo Grasso, ex maggioranza ora nel Misto, e appunto di Crucioli, oltre che quello dei consiglieri di maggioranza presenti.
Crucioli, che è anche uno dei dieci candidati sindaco alle comunali, ha servito un assist al centrodestra anche presentando un ordine del giorno con cui ha voluto sottolineare le diverse sfaccettature della coalizione progressista su un tema come quello del nucleare. Crucioli, nettamente contrario, ha presentato un odg chiedendo a “sindaco e giunta di impegnarsi a manifestare dissenso sulla realizzazione a Genova di un centro italiano per la ricerca e produzione di energia nucleare”.
L’ordine del giorno è stato bocciato dai voti contrari della maggioranza, ha trovato il voto positivo di Francesca Ghio (Avs), l’astensione di Pd, Azione e Crivello e Ceraudo (M5s) come presente non votante. Il centrodestra, così come Crucioli, non ha mancato di sottolineare la “spaccatura” nell’ampia galassia che sostiene Silvia Salis come candidata del centrosinistra alle elezioni comunali.
La minoranza ha poi diramato una nota: “Ad oggi Genova è una città che non consente, a statuto, l’apertura di centrali – hanno chiarito i vari gruppi – ma ciò non significa che debba essere negato il sostegno alla ricerca di nuova generazione, per una energia più pulita e sicura per i cittadini”.
In aula rossa questa mattina è stato trattato un altro argomento fonte inesauribile di polemiche, quello della “gronda di ponente”. Il tema è stato introdotto con un articolo 55 di Lorenzo Pellerano (Noi Moderati) nel quale si chiedeva ai consiglieri di esprimersi “sull’importanza di realizzare la gronda per migliorare la connessione autostradale da e verso la città di Genova”.
Anche in questo caso il centrodestra ha voluto mettere in scacco gli avversari parlando di scarsa chiarezza nelle posizioni. Dalla minoranza è stato ribadito come il problema della gronda è a oggi di tipo economico, non essendoci copertura finanziaria per portarla a termine. Così Azione e Pd che hanno ricordato: “Uno dei tanti cantieri che il centrodestra non riesce a portare avanti”.
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