Consinee affida ad Angelo Flaccavento e Luca D’Alena il suo ultimo special project

Consinee esplora nuove collaborazioni per ampliare il proprio know how nell’universo knitwear. Il produttore cinese di filati di lusso è tornato a Pitti Uomo con il progetto speciale ‘I just don’t want to wake up’ curato dal noto giornalista e critico Angelo Flaccavento con il fashion designer Luca D’Alena. Fondata nel 1999 a Ningbo, la […]

Consinee affida ad Angelo Flaccavento e Luca D’Alena il suo ultimo special project
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Consinee esplora nuove collaborazioni per ampliare il proprio know how nell’universo knitwear. Il produttore cinese di filati di lusso è tornato a Pitti Uomo con il progetto speciale ‘I just don’t want to wake up’ curato dal noto giornalista e critico Angelo Flaccavento con il fashion designer Luca D’Alena. Fondata nel 1999 a Ningbo, la holding cinese è tra i più importanti player nel mercato nonché punto di riferimento per i luxury brand grazie all’eccellenza produttiva dei filati in puro cashmere. Dopo le liason con Luca Larenza e Vitelli, Consinee ha nuovamente lasciato libero spazio espressivo ad autori italiani provenienti da diversi ambiti e culture. L’idea è quella di mostrare le possibilità e la malleabilità dei materiali attraverso una celebrazione della creatività e della sperimentazione.

Angelo Flaccavento ha scelto il designer Luca D’Alena per creare una capsule collection di pezzi di maglieria. Il giornalista e critico ha espresso la propria creatività attraverso le parole mentre lo stilista ha messo a disposizione la sua progettualità. Lo spazio Carra all’interno della Fortezza da Basso è così stato allestito per dare vita a un luogo personale intimo e sicuro all’interno della frenesia della vita pubblica, lontano dalla frenesia urbana contraddistinta dalle notifiche degli smartphone in sottofondo. Pensata per corpi maschili ma anche femminili e realizzata con la sapienza tecnica della società specializzata Loma, ‘I just don’t want to wake up’ celebra il potere dell’intimità per trasmettere un messaggio di fragilità come forza.

“In risposta ai recenti cambiamenti dell’economia globale, abbiamo voluto dare una nota positiva e originale al tema che abbiamo portato a questa edizione di Pitti Uomo. Abbiamo scelto di ispirarci al concetto cinese del ‘Tangping’, interpretandolo in chiave spiritosa e stimolante. La nostra intenzione è quella di risvegliare l’entusiasmo del pubblico, incoraggiando un ritorno gioioso alla vita attiva”, ha spiegato a Pambianconews il CEO di Consinee Boris Xue.

Come mai il colosso cinese si è rivolto a Flaccavento e D’Alena? “La loro reputazione è stata il primo elemento che ha catturato la nostra attenzione. Il supporto del nostro team che partecipa a Pitti Uomo è stato assolutamente fondamentale in questo processo, fungendo da ponte per stabilire i contatti iniziali. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere all’avanguardia nel portare innovazioni e tendenze fashion a livello globale”.

Ad Angelo Flaccavento abbiamo chiesto come mai il progetto è stato intitolato ‘I just don’t want to wake up”. “Non voglio svegliarmi dal senso di protezione e di avvolgimento che posso avere nel letto, o meglio, voglio svegliarmi portando quell’abbraccio fuori, nella vita pubblica per difendermi un po’”.

Com’è stato collaborare con Consinee e D’Alena? “È stato molto interessante e stimolante, Consinee sponsorizza il progetto pro bono quindi non ho avuto alcun tipo di interferenza, con D’Alena ho lavorato liberamente in maniera molto entusiasmante, ha letto il mio pensiero proprio come speravo. Io non ho interferito nel suo processo di design, nello sviluppo il fiorire dei semi delle mie idee è stato inaspettato, come lo desideravo”.
Quali indumenti di questa capsule rappresentano maggiormente il pensiero e l’ispirazione di Angelo Flaccavento? “Il pensiero è sviluppato in tutta la collezione, ci sono alcuni capi che sono più vicini al mio sentire estetico che va verso l’allungamento e un certo monachesimo”.

Com’è stato interpretare le idee stilistiche di Angelo Flaccavento per la capsule realizzata con Consinee? “Sicuramente – dichiara D’Alena – estremamente stimolante, abbiamo avuto una relazione costante di scambio di idee, eventuali prove e sviluppi. È stato un onore lavorare con Angelo che mi ha scelto per questo progetto. È stata anche la prima volta nella mia carriera in cui ho potuto lavorare con immensa libertà, con la mia impronta e il mio processo creativo. Il capo che rappresenta maggiormente questo progetto è la canotta di cashmere che racchiude tra due strati leggerissimi delle piume d’oca ispirate a un cuscino. Un aspetto poetico che rappresenta bene il mio carattere e quello di Angelo, oltre al savoir-faire dell’azienda grazie ai filati di cashmere leggerissimi in grado di dare vita a trasparenze incredibili”.

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