Così la Chiesa organizza il "governo" vaticano con il Papa costretto al letto d'ospedale

Cosa accadrebbe se Papa Francesco una volta tornato a Santa Marta fosse impossibilitato a svolgere le sue funzioni quotidiane a causa del suo impedimento fisico? È l'ipotesi che più preoccupa gli alti vertici vaticani in questi lunghissimi giorni di degenza del Santo Padre al Policlinico Agostino Gemelli. Alla possibilità che il pontefice venga a mancare non ci pensa nessuno, anche perché in tal caso sarebbe tutto ampiamente stabilito dalla Costituzione Apostolica «Universi Dominici Gregis» di Giovanni Paolo II, la normativa che prescrive ogni singolo passaggio dei riti da attuare dalla morte del Papa allo svolgimento del Conclave. Non solo, la recente riforma voluta da Bergoglio dell'Ordo Exequiarum Romano Pontificis ha pure definito, semplificandolo notevolmente, come debba essere celebrato il funerale del pontefice.       Il problema che invece assilla la Santa Sede è come poter gestire l'eventualità che il Papa sopravviva ma sia obbligato per mesi a dover sottostare alle cure

Così la Chiesa organizza il "governo" vaticano con il Papa costretto al letto d'ospedale

Cosa accadrebbe se Papa Francesco una volta tornato a Santa Marta fosse impossibilitato a svolgere le sue funzioni quotidiane a causa del suo impedimento fisico? È l'ipotesi che più preoccupa gli alti vertici vaticani in questi lunghissimi giorni di degenza del Santo Padre al Policlinico Agostino Gemelli. Alla possibilità che il pontefice venga a mancare non ci pensa nessuno, anche perché in tal caso sarebbe tutto ampiamente stabilito dalla Costituzione Apostolica «Universi Dominici Gregis» di Giovanni Paolo II, la normativa che prescrive ogni singolo passaggio dei riti da attuare dalla morte del Papa allo svolgimento del Conclave. Non solo, la recente riforma voluta da Bergoglio dell'Ordo Exequiarum Romano Pontificis ha pure definito, semplificandolo notevolmente, come debba essere celebrato il funerale del pontefice.

 

 

 

Il problema che invece assilla la Santa Sede è come poter gestire l'eventualità che il Papa sopravviva ma sia obbligato per mesi a dover sottostare alle cure riabilitative e ad una degenza complessa e prolungata. Che a Santa Marta si stia allestendo da giorni tutto quanto necessario per garantire il processo post-ospedaliero del pontefice lo abbiamo già scritto, ma ora ci si domanda: come gestire il Governo centrale della Chiesa se Bergoglio sarà manifestatamente «impedito»? Il problema è serio, soprattutto in un anno come questo che è non solo quello del Giubileo, ma ha in agenda anche una serie di impegni formali a breve termine a cui il Papa sarebbe tenuto a partecipare. Il primo: la Santa Pasqua, che quest'anno sarà il 20 aprile. È impensabile che Francesco possa presiedere all'evento più importante del calendario liturgico della Chiesa ed improbabile che per allora sia in grado di collegarsi in video alle celebrazioni previste.

 

 

 

Non esiste un precedente recente per questo, l'ultimo pontefice assente ai riti pasquali fu Pio VII nei cinque anni in cui fu prigioniero di Napoleone (1809-1814). Il secondo: la canonizzazione di Carlo Acutis, il giovanissimo «patrono di internet», già beatificato nel 2020, che sarà annoverato tra i Santi della Chiesa il prossimo 27 aprile. E se la cerimonia di beatificazione può essere celebrata da un delegato pontificio, come avvenne per lo stesso Acutis nel 2020, la canonizzazione dev'essere necessariamente presieduta dal Sommo Pontefice. Se a tutti questi appuntamenti tipicamente «papali» si aggiunge il fatto che Bergoglio nel 2022 ha riformato la Curia Romana con la Costituzione Apostolica «Praedicate Evangelium», avocando direttamente a sé stesso gran parte dei poteri esecutivi storicamente in mano alla Segreteria di Stato, si può comprendere bene il caos che aleggia in questi giorni in Vaticano. Per il momento si sta in un certo senso derogando alla Costituzione poco sopra citata e il Segretario di Stato Pietro Parolin ha di fatto preso in mano una sorta di «segreteria papale» non prevista da alcuna normativa vigente.

 

 

 

Questo quadro così complesso, in uno Stato come quello Vaticano che ha sempre rispettato le norme protocollari e giuridiche più di ogni altro, comporta necessariamente l'esigenza di normative emergenziali. Secondo le nostre fonti sarebbe quindi allo studio di una équipe di giuristi internazionali, con a capo la professoressa Geraldina Boni, docente di diritto canonico presso l'Università di Bologna e consulente del Dicastero vaticano per i Testi Legislativi, una legge che riprenderebbe in parte quanto stabilito dal Diritto Canonico per i vescovi in Sede Impedita da attagliarsi però al Romano Pontefice. Questa normativa prevederebbe poteri speciali per il Segretario di Stato e la Curia Romana quando il Papa non fosse in grado di partecipare e gestire attivamente ciò che ad egli è assegnato in via esclusiva per diritto e privilegio legati alla carica. Se infatti l'ipotesi delle dimissioni è ormai archiviata da tempo per espressa volontà di Francesco («ci penserò il mio successore»), si apre adesso la partita decisamente urgente di come gestire la Chiesa nel caso in cui un Papa sia allettato e non possa guidare autonomamente la Navicella di Pietro.

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow