Costanza Cavalli: via il segreto sulla morte di John Kennedy

Ora che hanno cercato di farlo fuori, per due volte per giunta, e che ne ha scelto un discendente come membro del governo, Donald Trump deve sentirsi più vicino a John Fitzgerald Kennedy. Nel 2017 riuscì a pubblicare alcuni documenti relativi all'assassinio, non tutti. Le agenzie di intelligence richiesero che rimanessero censurati per proteggere informazioni sensibili come i nomi degli agenti della Ciao i metodi di raccolta di informazioni. Accettò controvoglia. Giovedì, a otto anni di distanza, ha firmato un ordine esecutivo che impone la completa divulgazione dei dossier sugli omicidi di JFK (ucciso a Dallas il 22 novembre 1963), di suo fratello, il senatore Robert F. Kennedy (ucciso il 5 giugno 1968, a Los Angeles), e del reverendo Martin Luther King, pioniere della lotta per i diritti civili degli afroamericani (ucciso a Memphis il 4 aprile 1968). «Questo è un grosso problema. Molte persone lo aspettano da anni, da decenni» - ha dichiarato Trump nello Studio Ovale - «Tutto sarà r

Costanza Cavalli: via il segreto sulla morte di John Kennedy

Ora che hanno cercato di farlo fuori, per due volte per giunta, e che ne ha scelto un discendente come membro del governo, Donald Trump deve sentirsi più vicino a John Fitzgerald Kennedy. Nel 2017 riuscì a pubblicare alcuni documenti relativi all'assassinio, non tutti. Le agenzie di intelligence richiesero che rimanessero censurati per proteggere informazioni sensibili come i nomi degli agenti della Ciao i metodi di raccolta di informazioni. Accettò controvoglia. Giovedì, a otto anni di distanza, ha firmato un ordine esecutivo che impone la completa divulgazione dei dossier sugli omicidi di JFK (ucciso a Dallas il 22 novembre 1963), di suo fratello, il senatore Robert F. Kennedy (ucciso il 5 giugno 1968, a Los Angeles), e del reverendo Martin Luther King, pioniere della lotta per i diritti civili degli afroamericani (ucciso a Memphis il 4 aprile 1968).

«Questo è un grosso problema. Molte persone lo aspettano da anni, da decenni» - ha dichiarato Trump nello Studio Ovale - «Tutto sarà rivelato». E ha allungato la penna usata per firmare a un tizio dello staff: «Datela a Robert F.Kennedy Jr.», l'epigono di cui sopra, candidato per il Dipartimento della Salute, che in passato si è detto convinto che la Cia abbia giocato un ruolo nella morte dello zio, JFK, e che ci sono prove di un coinvolgimento dell'agenzia anche nella morte di suo padre, Bob, per cui è stato condannato all'ergastolo il palestinese Sirhan Sirhan. Della stessa opinione è il presidente: sostenne che il padre del senatore Ted Cruz del Texas, uno dei suoi rivali alle primarie repubblicane nel 2016, fosse legato a Lee Harvey Oswald, colui che sparò da una finestra del sesto piano del Texas School Book Depository e che, due giorni dopo l'omicidio, venne ucciso dal proprietario di un night club, Jack Ruby, nella centrale della polizia di Dallas mentre stava per essere trasferito in prigione.

«Gli americani meritano trasparenza e la verità. È nel nostro interesse nazionale pubblicare i dossier sugli omicidi senza ulteriori indugi», si legge nel provvedimento. Bisognerà aspettare 15 giorni, dopodiché il presidente riceverà un piano dettagliato della pubblicazione delle carte relative alla morte di JFK da parte del direttore dell'intelligence nazionale e del procuratore generale. Ne serviranno 45 per gli altri due leader.

LA LEGGE DEL 1992
Fino ad oggi aveva fatto testo una legge del 1992, l'Assassination Records Collection Act: ha imposto che i fascicoli fossero declassificati entro 25 anni, fatta eccezione per quelli che avrebbero potuto causare un «danno identificabile» alla sicurezza nazionale tale da superare il valore della divulgazione. A Trump è toccato rivelarne solo una parte, nel 2023 Biden eliminò il vincolo della segretezza da altri 13mila documenti. Secondo la National Archives and Records Administration, il 99% di oltre 320mila documenti è stato divulgato: 2.140 documenti sono rimasti completamente o parzialmente secretati, altri 2.502 sono stati trattenuti per motivi estranei alla competenza del presidente, come sigilli ordinati dal tribunale, regole di segretezza della giuria, limiti alla privacy fiscale o restrizioni imposte da persone che hanno donato documenti.

Più nel concreto, la CIA, l'FBI e la DEA sostengono che rivelare l'identità degli informatori, molti dei quali sono stati coinvolti in indagini sulla criminalità organizzata, potrebbe metterli ancora in pericolo. E il Pentagono ha sottolineato che alcuni documenti contengono piani di guerra sensibili, non correlati all'assassinio.

Nel frattempo, sessant'anni di file classificati sono stati terreno fertile per speculazioni e teorie di complotto, rinfocolati dagli errori della Commissione Warren e dal film di Oliver Stone, tanto che il 60% degli americani non crede al solo coinvolgimento di Oswald nella morte dell'ex presidente. La pista russa sostiene che Oswald, ex marines, abbia scambiato segreti militari per una posizione nel Kgb e che sia tornato negli Stati Uniti su ordine dei sovietici per uccidere Kennedy. La pista cubana è convinta che Oswald fosse stato assoldato dall'intelligence castrista. Un'altra ipotesi riguarda il fatto che JFK era intenzionato a ritirare le truppe dal Vietnam, inimicandosi il complesso militare industriale. Ci sono poi le presunte minacce che la politica di Kennedy avrebbe rappresentato per gli interessi della mafia italoamericana. Infine, il complotto della Cia, ai ferri corti con il presidente dall'invasione della Baia dei Porci: Oswald sarebbe stato solo un capro espiatorio (lo urlò lui stesso: «I'm just a patsy»).

SENZA RISPOSTA
E Martin Luther King? Ufficialmente «omicidio a sfondo razziale», venne ucciso da James Earl Ray, un segregazionista, condannato a 99 annidi detenzione, morto nel 1998. La famiglia pensa che l'omicidio dell'attivista sia stato architettato dall'FBI. Quali rivelazioni aspettarsi? Nessuna, dicono gli studiosi. Se ci fossero stati documenti decisivi, impossibile affrancarsi dai complotti, sarebbero già stati distrutti. Come recita un testo dei Rolling Stones, la risposta alla domanda «chi ha ucciso i Kennedy» è «dopo tutto... tu ed io».

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