Crisi dell'auto - La Intercable di Brunico taglia 50 posti di lavoro
Ancora notizie negative dalla filiera dei fornitori di componenti per auto. In Italia, tocca a un'azienda dell'Alto Adige annunciare una massiccia tornata di licenziamenti per colpa del calo delle commesse: si tratta della Intercable Automotive Solutions di Brunico, che ha deciso di tagliare 50 dei 600 lavoratori per adeguare la capacità produttiva alla riduzione della domanda.Attività in sofferenza. I sindacati, che non hanno mancato di manifestare le proprie preoccupazioni per le ripercussioni della crisi dell'automotive nella provincia altoatesina, hanno già aperto un tavolo di confronto "per garantire la tutela dei lavoratori", ma l'azienda si trova in una difficile situazione: "Il mercato ha pesantemente rallentato e numerosi lanci di nuovi prodotti sono stati annullati o posticipati, creando un problema strutturale all'interno dell'industria automobilistica europea senza precedenti". La Intercable Automotive Solutions è attiva nella produzione di soluzioni per il cablaggio ad alt
Ancora notizie negative dalla filiera dei fornitori di componenti per auto. In Italia, tocca a un'azienda dell'Alto Adige annunciare una massiccia tornata di licenziamenti per colpa del calo delle commesse: si tratta della Intercable Automotive Solutions di Brunico, che ha deciso di tagliare 50 dei 600 lavoratori per adeguare la capacità produttiva alla riduzione della domanda.
Attività in sofferenza. I sindacati, che non hanno mancato di manifestare le proprie preoccupazioni per le ripercussioni della crisi dell'automotive nella provincia altoatesina, hanno già aperto un tavolo di confronto "per garantire la tutela dei lavoratori", ma l'azienda si trova in una difficile situazione: "Il mercato ha pesantemente rallentato e numerosi lanci di nuovi prodotti sono stati annullati o posticipati, creando un problema strutturale all'interno dell'industria automobilistica europea senza precedenti". La Intercable Automotive Solutions è attiva nella produzione di soluzioni per il cablaggio ad alta tensione per le auto elettriche ed è quindi penalizzata dall'attuale fase di rallentamento delle vendite di Bev. "In questo difficile contesto e dopo avere approfonditamente analizzato le condizioni generali di mercato, le previsioni dei volumi d'ordine e le prospettive economiche dell'azienda per gli anni a venire, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di adattare la nostra capacità produttiva ai nuovi ridotti livelli di domanda che prevediamo per i prossimi anni e ridurre conseguentemente la nostra forza lavoro di 50 collaboratori. Questa decisione non è stata presa alla leggera e arriva dopo una attenta valutazione delle attuali esigenze aziendali e degli obiettivi a lungo termine, con il chiaro intento di garantire un futuro sostenibile al sito produttivo di Brunico", ha aggiunto l'azienda.
Le altre crisi. Il presidente Hannes Prenn ha parlato di una "decisione tra le più dolorose che abbiamo dovuto prendere" nella storia aziendale: "Abbiamo esplorato tutte le opzioni possibili per evitare la riduzione del personale e abbiamo già implementato in altre aree aziendali numerose misure di contenimento dei costi, così come il trasferimento del maggior numero possibile di lavoratori in altri dipartimenti non impattati dalle riduzioni di volume. Tuttavia, tale criticità di mercato senza precedenti ci ha portato a dover intraprendere questa strada". Strada che riguarda anche altre aziende del Trentino-Alto Adige sia dell'automotive, sia di settori collegati. Secondo il quotidiano Alto Adige, stanno affrontando un periodo di crisi anche la Gkn Driveline di Brunico, la Gkn Sinter di Campo Tures, la Comer di Monguelfo, l'Alupress di Bressanone, le Acciaierie di Bolzano, la Röchling di Laives.
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