"Crollata la cultura della giurisdizione". Nordio non si nasconde: grave disagio sul caso Almasri

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è intervnuto in videocollegamento all'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani 2025 a Milano e si è soffermato nuovamente sul dibattito che si è scatenato il Parlamento sul caso Almasri: “Ho avuto una sensazione di grave disagio quando, in Parlamento, a margine della vicenda del libico ho spiegato ai parlamentari che il mandato di arresto della Corte di giustizia europea era un mandato completamente sbagliato e, secondo me, addirittura nullo».     «In Parlamento mi è stato detto 'vi siete attaccati a un cavillo giuridico e avete liberato un torturatore'. Come dire, poiché era un torturatore, legge o non legge, regole o non regole, dovevate tenervelo - ha sottolineato Nordio -. Io non ho replicato, perché non era previsto dal regolamento, ma vorrei notare che se noi volessimo trattenere in vinculis una persona perché è un torturatore, un assassino o altro, a dispetto delle regole che disciplinano i processi, allora nemmen

"Crollata la cultura della giurisdizione". Nordio non si nasconde: grave disagio sul caso Almasri

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è intervnuto in videocollegamento all'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani 2025 a Milano e si è soffermato nuovamente sul dibattito che si è scatenato il Parlamento sul caso Almasri: “Ho avuto una sensazione di grave disagio quando, in Parlamento, a margine della vicenda del libico ho spiegato ai parlamentari che il mandato di arresto della Corte di giustizia europea era un mandato completamente sbagliato e, secondo me, addirittura nullo».

 

 

«In Parlamento mi è stato detto 'vi siete attaccati a un cavillo giuridico e avete liberato un torturatore'. Come dire, poiché era un torturatore, legge o non legge, regole o non regole, dovevate tenervelo - ha sottolineato Nordio -. Io non ho replicato, perché non era previsto dal regolamento, ma vorrei notare che se noi volessimo trattenere in vinculis una persona perché è un torturatore, un assassino o altro, a dispetto delle regole che disciplinano i processi, allora nemmeno la Corte internazionale avrebbe ragion d'essere».

 

 

Quindi il ministro ha aggiunto: «Non ne avrebbe avuto nemmeno la Corte di Norimberga e persino ad Eichmann, nel processo di Gerusalemme di tanti anni fa, è stato concesso un difensore, un processo regolare, un rispetto delle regole». L'altro giorno in Parlamento, ha concluso Nordio, «io la cultura della giurisdizione l'ho sentita crollare di fronte a queste considerazioni. Le regole vanno rispettate sempre e comunque, non soltanto dal punto di vista sostanziale ma anche formale. In questo caso coincidevano, è stata fatta una violazione di legge formale e anche sostanziale».

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