Dalla Cina “segnali incoraggianti” per il lusso. Ancora sprint dei gioielli

Dalla Cina arrivano segnali incoraggianti per il settore del lusso, in particolare nel quarto trimestre dell’anno, che fanno sperare in una inversione di tendenza. Lo segnala un report pubblicato da Barclays che, in base ad un sondaggio condotto insieme a Vogue Business, ha visto come nel periodo ottobre-dicembre il budget dei cinesi per beni di alto di gamma sia aumentato per il secondo trimestre consecutivo. “Consideriamo questa tendenza incoraggiante”, hanno evidenziato gli analisti di Barclays, segnalando al contempo, però, che il trend in Cina resta piuttosto volatile. L’analisi ha comunque ricordato che iniziano a far effetto anche le misure delle autorità a sostegno della congiuntura tra cui la decisione di abbassare i tassi ipotecari sui mutui immobiliari esistenti e la percentuale minima di acconto per le seconde case.

Secondo Barclays, i gioielli tornano ad essere la categoria più acquistata: il 41% degli intervistati ha comprato questo tipo di prodotto negli ultimi tre mesi. “Abbiamo anche notato che le scarpe eleganti e i capispalla hanno goduto di una forte slancio dall’inizio dell’anno, guadagnando rispettivamente 8 e 6 punti nella ultimi tre mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, aggiunge la nota. Nell’ultimo trimestre 2024, secondo i dati del sondaggio, i prodotti di Chanel e Dior rimangono i più acquistati nel lusso soft, mentre Cartier e Bulgari nel lusso hard. Nel soft luxury, sono andati bene anche Louis Vuitton, Saint Laurent e Gucci. “Tra gli altri marchi di lusso soft, Prada e Hermes hanno vantato un notevole slancio negli ultimi quattro trimestri”, hanno indicato ancora gli esperti di Barclays e Vogue. ‘

Resta ancora critico, invece, il nodo sui viaggi all’estero da parte dei cinesi. Guardando, infatti, al Capodanno cinese, le tendenze di viaggio rimangono invariate, ossia i cinesi vogliono tornare a viaggiare ma preferiscono restare in Cina e Asia (il 59% pianifica un viaggio in Cina nel 2025 contro 57% nel 2024) e anche in Asia. Per altro il 10% degli intervistati non prevede di viaggiare durante il prossimo capodanno cinese (rispetto al 7% nel 2024 e all’8% nel 2023). “Considerando che molti cinesi in genere sfruttano la festività del Capodanno cinese per viaggiare all’estero, il calo dei viaggi al di fuori dell’Asia potrebbe essere visto come un indicatore di bassi livelli di fiducia dei consumatori”, segnala Barclays.