Dall’aria del lago di Como alla nebbia in lattina. Souvenir bizzarri dal mondo
Puoi portare un po' del mondo sempre con te. L'aria del Lago di Como, per esempio, o la nebbia di San Francisco. Ecco i souvenir più strani dal mondo
Paese che vai souvenir che trovi, e badate bene che non ci riferiamo alle solite calamite che adornano frigoriferi e bacheche domestiche, e neanche a quei prodotti caratteristici, e iconici, che hanno reso celebri alcune destinazioni del mondo. Almeno non i questo articolo. Noi parliamo proprio di oggetti, tutt’altro che scontati e a volte anche sconosciuti ai più, che si possono acquistare nei negozi, sulle bancarelle dei mercati e tra le botteghe dei luoghi che visitiamo.
Qualche esempio? Uno zoccolo di lama come borraccia, che entra di diritto nella lista dei regali, o auto-regali, più trash insieme allo scroto di canguro, un vero e proprio must have per chi visita l’Australia, che può essere acquistato sotto forma di portachiavi, cavatappi o come semplice oggetto di decor.
Ma ci sono anche prodotti più romantici, se così vogliamo chiamarli. Sicuramente più suggestivi. Come l’aria del lago di Como venduta in lattina al prezzo di €9.90, una new entry tra i souvenir più bizzarri e particolari del BelPaese che ha già conquistato i forestieri. E tu, ne hai già qualcuno?
L’aria del lago di Como in lattina e gli altri souvenir Made in Italy
Dimenticate le ceramiche, i tessili e i gioielli: i souvenir, in Italia e non solo, diventano esperienziali. E, in fondo, non è forse questo che cercano i viaggiatori quando visitano un posto che resta nel cuore? Portare con loro una parte, anche simbolica, dell’avventura.
In principio c’era l’aria di Napoli, quella che tutti conosciamo, venduta in forme e maniere differenti. Tra le più celebri, da scovare nei negozi di souvenir che corrono ai lati delle strette viuzze del capoluogo campano, troviamo le scatole di latta e le bottiglie di vetro di diverse dimensioni. Tutte promettono la stessa cosa: portare con sé il profumo, l’anima e l’essenza di una città indimenticabile.
Un souvenir, questo, che con gli anni è diventato iconico e che ha permesso, forse, alle altre città dello stivale di ispirarsi. Impossibile non pensare, per esempio, all’Acqua di Venafro in lattina, un gadget pensato dal biscottificio artigianale Le Quattro Cannelle e lanciato in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Carmelo nel mese di luglio del 2024. Un oggetto sicuramente evocativo e inedito che ha come obiettivo quello di promuovere la “venafrità”. Non si beve, ovviamente, ma si conserva per sempre gelosamente, come riporta l’etichetta.
Ma non è finita qui perché c’è un’altra “aria” Made in Italy tutta da respirare, ed è quella che sovrasta uno dei paesaggi più affascinanti dell’intero Paese. Stiamo parlando dell’aria del Lago di Como, una new entry tra i souvenir italiani, che è possibile acquistare in lattina al prezzo di €9,90. Il progetto, che prende il nome di lakecomoair.it, è nato nell’ottobre del 2024 da un’idea di Davide Abagnale con l’obiettivo di creare un souvenir originale che potesse essere trasportato con facilità dai turisti in visita al territorio lombardo. Detto fatto: ora anche un viaggiatore californiano può avere sulla sua scrivania un oggetto che conserva l’aria di uno dei luoghi più iconici del BelPaese.
Souvenir bizzarri dal mondo: quanti ne conosci?
Vendere aria, in realtà, non è una novità in senso assoluto. Di commercializzazioni, con il tempo, ce ne sono state diverse e tutte hanno riscosso il medesimo successo, non solo in Italia ma anche dall’altra parte del globo come ci ricorda la celebre Air from New York. Viene da pensare, dunque, che i viaggiatori sono sempre più alla ricerca di oggetti in grado di evocare in qualche modo le emozioni e le esperienze vissute durante le loro avventure.
Ed è forse proprio da questa consapevolezza che, anni fa, è stata lanciata la nebbia di San Francisco, confezionata anche questa in lattina. Del resto chi è stato nella città collinare del nord della California sa bene che quella nebbia è una costante, al punto tale che per lei è stato coniato anche il nome di Karl. E quale modo migliore, se non quello di riportare con sé Karl the Fog, per ricordare un viaggio?
Non solo profumi, aria e nebbia però, di souvenir bizzarri prodotti nel mondo ce ne sono tantissimi. Alcuni ironici e irriverenti, altri decisamente trash. Escludiamo a priori dalla nostra lista quelli hot: pasta, accendini, cavatappi e altri oggetti dalle forme falliche non sono rappresentativi delle città che visitiamo, a meno che non ci rechiamo al museo fallologico islandese a Reykjavík s’intende.
Rappresentativo, invece, lo scroto di canguro, in cima alla lista dei souvenir più bizzarri del mondo. Eppure, per chi visita l’Australia, si tratta di un vero e proprio must have. È possibile trovarlo in tantissime varianti: come cavatappi o portachiavi, come porta accendino e anche semplicemente come oggetto decorativo. Di dubbio gusto? Sicuramente, ma de gustibus non est disputandum. Chi siamo noi per giudicare?
Avvistate sulle bancarelle dei mercatini di Bogotá, invece, queste borracce sono a dir poco impressionanti. A guardarle viene da chiedersi chi ha davvero voglia di bere da una zampa di lama.
Difficile, fino a questo momento, scegliere un solo vincitore da incoronare come souvenir più bizzarro del mondo, ma forse lo abbiamo trovato. In Svezia, ma reperibile anche in Norvegia, il gadget più particolare che possiamo trovare è l’escremento di alce. È venduto in scatola, in barattoli di vetro e persino inglobato in gioielli. In alternativa potete sempre optare per una calamita.
In Arizona, invece, troviamo il lecca-lecca con lo scorpione, un gadget “tutto da gustare”, che ha dato vita negli USA alla produzione di caramelle e snack agli insetti.
Decisamente più innocuo, e a tratti anche divertente, è invece è il Tuttuki Bako, un piccolo videogioco portatile che proviene dal Giappone. Per attivarlo, e iniziare a giocare, dovrete infilare letteralmente il vostro dito all’interno di questo piccolo cubo.
Ultimo, ma non per importanza, è un souvenir da bere, per chi ha il coraggio s’intende. Stiamo parlando dell’Habushu, prodotto a Okinawa, un liquore a base di vipera velenosa, l’habu da cui prende il nome, presente e ben visibile all’interno della bottiglia.
Qual è la vostra reazione?