Deepseek è l'arma segreta di Kim: il terrore degli Usa sulla Corea del Nord

DeepSeek, la popolarissima IA made in China, sta facendo discutere e c'è chi sostiene che la Corea del Nord di Kim Jong Un potrebbe sfruttarla per fini militari nella sua guerra a distanza con Washington. Un vero e proprio asso nella manica che il dittatore di Pyongyang potrebbe usare per modernizzare il suo esercito e potenziare le capacità delle forze armate del paese nella guerra informatica, disinformazione e in altri ambiti. Come ricostruito da Federico Giuliani sulle pagine de Il Giornale – e che riprende le indiscrezioni uscite sul sito Nk News – Kim Jong Un sarebbe pronto a servirsi dell'Intelligenza Artificiale nelle più svariate modalità. Potrebbe ad esempio usare DeepSeek per creare un malware difficile da rilevare e potenzialmente letale per i nemici occidentali oppure sviluppare droni autonomi con capacità offensive avanzate e di sorveglianza. A motivare questi timori, il carattere open source di DeepSeek: il codice base dell'IA è aperto e modificabile da parte degli utent

Deepseek è l'arma segreta di Kim: il terrore degli Usa sulla Corea del Nord

DeepSeek, la popolarissima IA made in China, sta facendo discutere e c'è chi sostiene che la Corea del Nord di Kim Jong Un potrebbe sfruttarla per fini militari nella sua guerra a distanza con Washington. Un vero e proprio asso nella manica che il dittatore di Pyongyang potrebbe usare per modernizzare il suo esercito e potenziare le capacità delle forze armate del paese nella guerra informatica, disinformazione e in altri ambiti. Come ricostruito da Federico Giuliani sulle pagine de Il Giornale – e che riprende le indiscrezioni uscite sul sito Nk News – Kim Jong Un sarebbe pronto a servirsi dell'Intelligenza Artificiale nelle più svariate modalità. Potrebbe ad esempio usare DeepSeek per creare un malware difficile da rilevare e potenzialmente letale per i nemici occidentali oppure sviluppare droni autonomi con capacità offensive avanzate e di sorveglianza. A motivare questi timori, il carattere open source di DeepSeek: il codice base dell'IA è aperto e modificabile da parte degli utenti o sviluppatori, compresi quelli nord-coreani.

 

 

Gli analisti statunitensi sono quindi preoccupati dall'accesso a una tecnologia così importante da parte di Pyongyang, paese che grazie a DeepSeek potrebbe bypassare alcune restrizioni tecnologiche imposte da Washington. A esprimere preoccupazione sono stati anche i vertici di Google: secondo la compagnia, le aziende straniere potrebbero utilizzare DeepSeek per migliorare la propria produttività a discapito dei competitor e gli hacker di Iran, Cina e Corea del Nord potrebbero sfruttarla per potenziare le loro operazioni in giro per il globo.

 

 

Apprensioni di Washington che si inseriscono in una situazione di costante tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord e che, con l'avvento di Trump alla Casa Bianca, sarà di difficile risoluzione. Preoccupazioni che a sentire il ministero degli esteri di Pyongyang non sono ingiustificate, visto il messaggio trasmesso a Marco Rubio, segretario di stato USA, reo di aver definito il paese “stato canaglia”: “Non tollereremo mai alcuna provocazione da parte degli Stati Uniti, che ci sono sempre stati ostili e lo saranno anche in futuro, ma adotteremo, come di consueto, una dura azione di contrasto – si legge nella nota –. Le osservazioni grossolane e insensate di Rubio non fanno altro che mostrare direttamente la visione errata della nuova amministrazione americana nei nostri confronti, e non contribuiranno mai a promuovere gli interessi degli Stati Uniti come egli desidera”.

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