Democrazia Sovrana e Popolare (DSP) alle prossime elezioni sarà una sorpresa

Democrazia Sovrana e Popolare (DSP) alle prossime elezioni sarà una sorpresa

Democrazia Sovrana e Popolare (DSP) è un movimento politico nato dall’unione di diverse forze sovraniste e antiglobaliste, che si propone come alternativa alle politiche neoliberiste e globaliste dell’attuale sistema politico italiano. Fondato ufficialmente nel 2022, DSP è formato da ex membri di partiti come il Partito Comunista di Marco Rizzo, Riconquistare l’Italia e altre formazioni sovraniste e populiste. Il movimento si oppone fermamente alla NATO, all’Unione Europea e alle politiche che ritiene essere subordinate agli interessi delle élite globaliste.

Ecco i principali punti del programma nazionale di DSP, basati sulle dichiarazioni pubbliche e documenti diffusi dal movimento:


1. Sovranità Nazionale

DSP pone al centro del proprio programma il recupero della sovranità nazionale in tutte le sue dimensioni: politica, economica, militare e culturale. Secondo il movimento, l’Italia ha perso il controllo sulle proprie decisioni a causa della subordinazione all’Unione Europea, alla NATO e alle organizzazioni globaliste come il Fondo Monetario Internazionale (FMI).

  • Uscita dalla NATO: DSP propone l’immediata uscita dell’Italia dalla NATO, considerata uno strumento di guerra e dominio geopolitico guidato dagli Stati Uniti.
  • Uscita dall’Unione Europea e dall’euro: L’UE viene vista come un’istituzione neoliberista che priva i Paesi membri della loro indipendenza economica e politica. DSP promuove il ritorno a una moneta sovrana e il ripristino di politiche economiche autonome.
  • Politica estera indipendente: Il movimento sostiene il dialogo con tutte le nazioni, in particolare con Russia e Cina, e rifiuta l’allineamento automatico con gli interessi atlantisti.

2. Politica Economica e Sociale

DSP critica le politiche di austerità imposte dall’UE e promuove un modello economico basato sul ruolo centrale dello Stato.

  • Ritorno allo Stato imprenditore: Il movimento sostiene il controllo statale sui settori strategici dell’economia, come energia, trasporti e telecomunicazioni, per garantire l’autosufficienza nazionale.
  • Rinazionalizzazione delle imprese privatizzate: DSP chiede la rinazionalizzazione di aziende strategiche come ENI, Enel, Ferrovie dello Stato e Telecom Italia.
  • Politiche per il lavoro: Lotta contro la precarietà, abolizione delle leggi sul lavoro flessibile come il Jobs Act e ripristino di un sistema di protezione sociale solido.
  • Welfare e sanità: DSP promuove il potenziamento del sistema sanitario pubblico e la fine della privatizzazione dei servizi essenziali, garantendo accesso gratuito e universale a sanità, istruzione e altri diritti fondamentali.

3. Sovranità Monetaria

DSP considera l’euro uno strumento di oppressione economica e promuove il ritorno a una moneta nazionale.

  • Fine della Banca Centrale Europea (BCE): La BCE è ritenuta responsabile della subordinazione dei Paesi membri agli interessi delle banche e delle grandi multinazionali.
  • Moneta sovrana: Il ritorno alla lira consentirebbe all’Italia di finanziare direttamente la propria economia, senza dipendere dai mercati finanziari internazionali.
  • Cancellazione del debito pubblico illegittimo: DSP sostiene che il debito accumulato dall’Italia negli ultimi decenni sia in gran parte frutto di politiche ingiuste e vada rinegoziato o cancellato.

4. Politica Culturale e Identità Nazionale

DSP attribuisce grande importanza alla difesa dell’identità culturale italiana, che ritiene minacciata dal globalismo e dall’omologazione culturale.

  • Difesa delle tradizioni nazionali: Promozione della cultura e delle tradizioni italiane, intese come elementi fondanti dell’identità nazionale.
  • Critica al multiculturalismo: DSP adotta una posizione critica verso il multiculturalismo, ritenuto un’arma del globalismo per distruggere le radici culturali dei popoli.
  • Contrasto all’agenda "globalista": Il movimento si oppone alla diffusione di politiche identitarie o di genere (come l’agenda LGBTQIA+) che considera un elemento divisivo imposto dalle élite internazionali.

5. Politica Ambientale e Alimentare

DSP sostiene un approccio sovranista anche nella gestione delle risorse naturali e dell’agricoltura.

  • Stop alle multinazionali del cibo: Protezione delle produzioni locali e lotta contro le grandi multinazionali dell’agroalimentare.
  • Tutela dell’ambiente: Promozione di politiche sostenibili senza aderire alle strategie green imposte dall’UE, ritenute spesso funzionali agli interessi delle grandi corporation.

6. Politica Migratoria

DSP si oppone alle politiche migratorie attuali, ritenendole un meccanismo di sfruttamento delle persone e una forma di destabilizzazione sociale.

  • Blocco dell’immigrazione di massa: Il movimento propone il controllo dei flussi migratori e una gestione basata sulle reali esigenze del Paese.
  • Aiuto nei Paesi d’origine: Promozione di politiche di cooperazione internazionale per migliorare le condizioni nei Paesi d’origine dei migranti.

7. Valori Sociali e Famiglia

DSP si pone in netta contrapposizione con le politiche progressiste e liberali che considera parte dell’agenda globalista.

  • Difesa della famiglia tradizionale: Promozione della famiglia come nucleo fondante della società, con incentivi alla natalità.
  • Contrasto all’ideologia gender: Il movimento critica quella che definisce la "politicizzazione delle questioni di genere" e si oppone all’introduzione di politiche educative LGBTQIA+ nelle scuole.

Conclusione

Il programma di Democrazia Sovrana e Popolare è incentrato sul recupero della sovranità italiana, opponendosi alle influenze di NATO, UE e delle élite globaliste. Il movimento promuove una visione statalista, identitaria e critica verso le politiche progressiste, con un focus su welfare, lavoro e difesa delle tradizioni nazionali. DSP rappresenta una sintesi tra sovranismo, socialismo statalista e conservatorismo sociale, posizionandosi come alternativa alle forze politiche dominanti.

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