Diciotti, Molteni: "Uno schiaffo agli italiani e alla dignità di chi lavora"

Un «precedente pericoloso» che rischia di trasformarsi in un «incentivo all'immigrazione clandestina». Così il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, deputato della Lega, definisce la sentenza della Cassazione che ha condannato il governo al risarcimento danni per un gruppo di migranti trattenuti sulla nave Diciotti nel 2018. Ma al contempo tiene a sottolineare «il rispetto per l'autonomia della magistratura». Un equilibrio delicato, perché, avverte, «la politica deve avere il ruolo centrale su immigrazione e sicurezza». Sottosegretario Molteni, la Cassazione ha deciso: il governo dovrà risarcire i migranti della Diciotti. «Questa sentenza è un precedente pericoloso e, diciamolo, incomprensibile per la stragrande maggioranza degli italiani. È uno schiaffo al Paese e alla dignità dei suoi cittadini. Il messaggio che passa è devastante: entri illegalmente in Italia, ricevi accoglienza, assistenza, puoi chiedere asilo e, ottieni pure un risarcimento danni. Questo è un "pull factor",

Diciotti, Molteni: "Uno schiaffo agli italiani e alla dignità di chi lavora"

Un «precedente pericoloso» che rischia di trasformarsi in un «incentivo all'immigrazione clandestina». Così il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, deputato della Lega, definisce la sentenza della Cassazione che ha condannato il governo al risarcimento danni per un gruppo di migranti trattenuti sulla nave Diciotti nel 2018. Ma al contempo tiene a sottolineare «il rispetto per l'autonomia della magistratura». Un equilibrio delicato, perché, avverte, «la politica deve avere il ruolo centrale su immigrazione e sicurezza».

Sottosegretario Molteni, la Cassazione ha deciso: il governo dovrà risarcire i migranti della Diciotti.
«Questa sentenza è un precedente pericoloso e, diciamolo, incomprensibile per la stragrande maggioranza degli italiani. È uno schiaffo al Paese e alla dignità dei suoi cittadini. Il messaggio che passa è devastante: entri illegalmente in Italia, ricevi accoglienza, assistenza, puoi chiedere asilo e, ottieni pure un risarcimento danni. Questo è un "pull factor", un incentivo concreto per nuova immigrazione clandestina. Inaccettabile».

 

 

La sentenza, però, richiama l'obbligo del soccorso in mare.
«L'Italia il suo dovere lo fa, e lo fa bene. Salvare vite in mare è un imperativo morale ed etico, e la nostra Guardia Costiera, la Marina Militare e la Guardia di Finanza sono un'eccellenza mondiale, riconosciuta da tutti. Non abbiamo lezioni da prendere da nessuno. Quando la Cassazione dice che dobbiamo soccorrere i migranti, è esattamente ciò che facciamo, ogni giorno. Ma mi chiedo: gli altri Paesi del Mediterraneo si comportano allo stesso modo? Noi salviamo, assistiamo e facciamo distinzioni nette tra ingressi legali e illegali. Vorrei aggiungere...».

Prego.
«Solo un concetto chiave: l'autonomia della magistratura è sacra, ci mancherebbe. Ma lo è anche quella della politica. È la politica, scelta dai cittadini, a dover decidere su immigrazione e sicurezza, nel rispetto delle leggi ma con la libertà di agire per il bene del Paese. Questa sentenza crea confusione, eppure la nostra linea di rigore contro l'immigrazione clandestina non cambia di una virgola».

Questa sentenza spingerà il governo a nuovi provvedimenti?
«Abbiamo già fatto tanto: il decreto Cutro, il decreto Immigrazione, il decreto Flussi, l'intesa con l'Albania. Ora si tratta di mettere tutto a sistema. Stiamo lavorando a una lista di Paesi sicuri e a implementare in anticipo le direttive Ue su asilo e rimpatri. I numeri parlano per noi: nel 2024 i rimpatri sono saliti del 25%, e nei primi mesi del 2025 siamo vicini al 40%. Chi è irregolare e pericoloso deve andarsene. È una linea che porteremo avanti, sentenza o non sentenza».

 



 

Cosa intende esattamente con «pericoloso»?
«I dati non mentono: il 34% dei reati in Italia è commesso da stranieri, il 47% dei furti, il 53% delle rapine, il 43% delle violenze sessuali. L'immigrazione irregolare pesa sulla sicurezza dei cittadini. È un fatto. Contrastarla e difendere i confini è un dovere di qualsiasi governo, al di là del colore politico. E questo è un compito della politica, che deve muoversi in autonomia rispetto alla magistratura».

Sul caso Diciotti, il Senato non ha dato l'autorizzazione a procedere, mentre per Open Arms sì. Eppure in entrambi i governi Conte, Salvini era ministro dell'Interno.

«I 5 Stelle, al governo insieme a noi, appoggiavano le politiche di Salvini contro l'immigrazione clandestina. Io c'ero, ero sottosegretario: abbiamo scritto i decreti sicurezza con Piantedosi e Salvini. Poi, cambiato il governo, i 5 Stelle hanno mandato Salvini a processo. Un'incoerenza clamorosa, chela storia giudicherà. Fermo restando che poi Salvini è stato prosciolto».

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow