Numerosi studi dimostrano che i cibi ultraprocessati sono dannosi per la nostra salute; negli ultimi tempi, però, gli esperti del settore si domandano se oltre a essere associati a diverse patologie come il diabete di tipo 2 e l'obesità, gli UPF (dall'inglese Ultra-Processed Food) incidano anche sullo sviluppo del nostro corpo, in particolare sulla grandezza della mandibola.. Dieta e mandibola. Sappiamo che la forma della mandibola è associata alla dieta: le popolazioni di cacciatori-raccoglitori avevano una mandibola significativamente più grande di chi viveva di agricoltura, e secondo alcuni ricercatori vi sarebbero differenze anche tra chi è vissuto prima e chi dopo l'industrializzazione, quando si iniziarono a consumare più cibi ultraprocessati.
Mangiando più UPF, cibi relativamente morbidi e facilmente masticabili, la dimensione dei denti si è ridotta, e ancor di più si è rimpicciolita la mandibola, portando alla diffusione di problemi dentali più o meno gravi.. Non esistono prove scientifiche di queste associazioni, ma una teoria è che masticare cibi duri e gommosi come carne e verdure crude richieda un morso più forte, cosa che a sua volta stimolerebbe la crescita della mandibola.. Le (presunte) colpe del baby food. «La teoria attuale più diffusa sul perché la mandibola si sia ridotta così velocemente è che i nostri figli consumano baby food praticamente per tutta la vita», spiega al Telegraph lo scienziato Tim Spector riferendosi agli omogeneizzati e a tutti quei cibi "morbidi" prodotti esclusivamente per bambini dai 6 mesi ai due anni. «Così facendo i più piccoli non sviluppano i muscoli della mandibola, e la loro bocca non si adatta alla masticazione», aggiunge, specificando che questo avviene soprattutto nei Paesi occidentali dove il baby food la fa da padrone.. Tra genetica ed evoluzione. Non tutti gli esperti sono d'accordo con questa visione: Hayley Llandro della British Orthodontic Society spiega al Guardian come i cambiamenti alla mandibola siano più probabilmente frutto di molti anni di evoluzione: «Lo sviluppo dentale e scheletrico non dipende solo da fattori ambientali, ma anche la genetica ha un ruolo fondamentale», sottolinea, specificando che mangiare più cibi "duri" non cambierà le nostre tendenze genetiche. Llandro riconosce comunque che ridurre il consumo di UPF è una buona idea per la salute dei nostri denti, dal momento che questi cibi sono spesso ricchi di zuccheri.. Secondo Carolyn Rando della UCL se è vero che la grandezza dei denti potrebbe essere più connessa all'evoluzione e alla genetica, la riduzione nella dimensione della mandibola sembra dovuta più all'ambiente, e dunque al cibo che consumiamo. Tuttavia esclude che gli UPF possano modificare così radicalmente la struttura della mandibola: «La morbidezza del cibo, che è la questione centrale, è simile da diversi anni», conclude, notando che già in epoca vittoriana si consumavano pane bianco e marmellata..