Dietrofront del Governo sull'educazione sessuale e affettiva a scuola?
lentepubblica.it La recente decisione del Governo di rivedere l’uso dei fondi stanziati per l’educazione sessuale ed affettiva a scuola solleva preoccupazioni e polemiche. Quello che sembrava un passo verso un’integrazione più completa di queste tematiche nei programmi educativi si trasforma in un’inversione di rotta che, secondo i critici e la recente denuncia della FLC CGIL, riflette […] The post Dietrofront del Governo sull'educazione sessuale e affettiva a scuola? appeared first on lentepubblica.it.
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La recente decisione del Governo di rivedere l’uso dei fondi stanziati per l’educazione sessuale ed affettiva a scuola solleva preoccupazioni e polemiche.
Quello che sembrava un passo verso un’integrazione più completa di queste tematiche nei programmi educativi si trasforma in un’inversione di rotta che, secondo i critici e la recente denuncia della FLC CGIL, riflette un’influenza politica che potrebbe compromettere la missione educativa delle scuole italiane.
Antefatto
Nel contesto della Legge di Bilancio 2025, un finanziamento di mezzo milione di euro era stato destinato a sostenere progetti educativi riguardanti la salute sessuale, l’educazione sessuale ed affettiva all’interno dei piani triennali dell’offerta formativa.
Questa misura, che secondo i sindacati rimaneva insufficiente rispetto alle reali necessità, rappresentava comunque un segnale positivo, soprattutto dopo le richieste avanzate da associazioni studentesche e altre realtà che sostengono l’importanza di un’educazione integrata e inclusiva su questi temi.
Il dietrofront del Governo sull’educazione sessuale e affettiva a scuola
Tuttavia, un ordine del giorno presentato dall’onorevole Malaguti di Fratelli d’Italia ha suscitato un cambio di direzione. Con il suo intervento, si propone di destinare i fondi a corsi di formazione rivolti agli insegnanti, ma con un focus ridotto sulle tematiche legate alla fertilità e alla prevenzione dell’infertilità, limitando l’ambito educativo e ignorando le problematiche più ampie legate all’affettività e alla sessualità.
Un’intenzione che è stata poi confermata dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante una discussione al Question time dell’8 gennaio 2025.
Questa revisione è vista da molti come una grave marcia indietro, soprattutto perché si allontana dai principi di inclusività e modernità previsti dal comma 578 della Legge di Bilancio. L’interpretazione originaria di questo comma aveva infatti destinato i fondi proprio all’educazione sessuale ed affettiva, come parte integrante dell’offerta formativa per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Per la FLC CGIL “ingerenza dal mondo cattolico”
La posizione del Governo, sebbene non ancora formalizzata attraverso un voto parlamentare, sembrerebbe comunque esprimere, secondo la FLC CGIL, l’influenza di movimenti cattolici conservatori che da tempo spingono per un’educazione più tradizionale e incentrata su valori familiari rigidamente definiti. Una posizione che rischia di compromettere l’autonomia delle scuole italiane, storicamente laiche e orientate a promuovere una formazione aperta e pluralista.
Di fronte a questa ingerenza, i difensori della scuola pubblica – laica, democratica e progressista – ribadiscono la necessità di preservare l’indipendenza del sistema educativo da pressioni esterne che non rispecchiano i valori costituzionali della nostra società. Nonostante il tentativo di indirizzare i fondi verso finalità più ristrette, la scuola continua a essere un baluardo di autonomia, pronta a difendere il proprio ruolo cruciale nella formazione delle nuove generazioni, libere da condizionamenti ideologici.
Il testo dell’OdG presentato dall’onerevole Malaguti
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