Disordini al Beccaria di Milano. Incendio al secondo piano del carcere minorile. 5 intossicati
AGI - Un incendio è divampato al secondo piano del carcere minorile 'Beccaria' di Milano. Sette mezzi del Comando dei Vigili del fuoco di Milano sono impegnati per domare il rogo. Sono cinque (due detenuti, due agenti e un medico), secondo quanto riferito dai vigili del Fuoco, le persone rimaste intossicate nell'incendio al 'Beccaria' di Milano. L'origine del rogo sarebbe nell'incendio di alcuni materassi al secondo piano. Due minorenni, dopo aver respirato i fumi prodotti dalla combustione, sono sotto osservazione da parte dei sanitari del 118, ma le loro condizioni non sono preoccupanti. I due detenuti intossicati sono stati portati al Pronto Soccorso. La situazione viene definita "sotto controllo" dai Vigili del Fuoco. Il carcere minorile 'Beccaria' vive da tempo una situazione di grande inquietudine. Nell'aprile del 2024, 13 agenti vennero arrestati e 8 sospesi dal servizio nell'ambito di un'indagine della Procura di Milano che ipotizzava i reati di maltrattamenti, lesioni e to

AGI - Un incendio è divampato al secondo piano del carcere minorile 'Beccaria' di Milano. Sette mezzi del Comando dei Vigili del fuoco di Milano sono impegnati per domare il rogo.
Sono cinque (due detenuti, due agenti e un medico), secondo quanto riferito dai vigili del Fuoco, le persone rimaste intossicate nell'incendio al 'Beccaria' di Milano. L'origine del rogo sarebbe nell'incendio di alcuni materassi al secondo piano. Due minorenni, dopo aver respirato i fumi prodotti dalla combustione, sono sotto osservazione da parte dei sanitari del 118, ma le loro condizioni non sono preoccupanti.
I due detenuti intossicati sono stati portati al Pronto Soccorso. La situazione viene definita "sotto controllo" dai Vigili del Fuoco. Il carcere minorile 'Beccaria' vive da tempo una situazione di grande inquietudine. Nell'aprile del 2024, 13 agenti vennero arrestati e 8 sospesi dal servizio nell'ambito di un'indagine della Procura di Milano che ipotizzava i reati di maltrattamenti, lesioni e torture. In seguito si sono susseguite diversi rivolte. Attualmente non c'è un direttore 'di ruolo'. A guidare il carcere è la vicedirettrice.
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