Dubbi della Cassazione sui test antidroga: non sufficenti per un giudizio penale

La Corte di Cassazione solleva alcuni dubbi sulla riforma Salvini del 2024, evidenziando la necessità di test antidroga più attendibili e sicuri.

Dubbi della Cassazione sui test antidroga: non sufficenti per un giudizio penale

La Corte di Cassazione è intervenuta sulla validità dei test antidroga introdotti con la riforma del Codice della Strada, ribadendo la necessità di prove concrete al fine di accertare un effettivo stato di alterazione psicofisica da parte del conducente.

Le maggiori discussioni a riguardo si sono concentrate sulle perplessità in merito ai cosiddetti falsi positivi e sulla reale attendibilità dei test eseguiti.

Una sentenza importante della Corte di Cassazione ha posto il suo focus su alcuni principali aspetti della riforma Salvini del 2024 per quanto riguarda il reato di guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La riforma ha infatti reso sufficiente un solo test antidroga positivo per incriminare il conducente, senza la necessità di verificarne la lucidità e la reale capacità di guidare.

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