Dybala prende per mano la Roma e la porta agli ottavi: battuto il Porto
Una settimana di ansia. Ci sarà o non ce la farà a recuperare? Solo ora si può dire che tutta la preoccupazione dei tifosi romanisti ha avuto un significato. Ne è valsa la pena. Paulo Dybala, con una doppietta dallo splendore abbagliante, prende per mano la sua Roma e l'accompagna agli ottavi di finale di Europa League. Sgretolata la resistenza del Porto - 3 a 2 il risultato finale grazie al sigillo finale di Pisilli - con merito assoluto, specie se osserviamo il computo degli oltre 180 minuti totali. Già nella partita di andata la Roma aveva tenuto ottimamente il campo del do Dragão, ma complice una gestione non impeccabile del direttore di gara tedesco Stieler non era riuscita a espugnare il fortino portoghese. La vendetta è servita: i giallorossi non erano mai riusciti in tre precedenti europei a eliminare i dragões, l'ultimo dei quali la ferita era ancora bruciante. Il pomeriggio della squadra di Claudio Ranieri però non comincia con una notizia gradita. Il punto di riferi
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Una settimana di ansia. Ci sarà o non ce la farà a recuperare? Solo ora si può dire che tutta la preoccupazione dei tifosi romanisti ha avuto un significato. Ne è valsa la pena. Paulo Dybala, con una doppietta dallo splendore abbagliante, prende per mano la sua Roma e l'accompagna agli ottavi di finale di Europa League. Sgretolata la resistenza del Porto - 3 a 2 il risultato finale grazie al sigillo finale di Pisilli - con merito assoluto, specie se osserviamo il computo degli oltre 180 minuti totali. Già nella partita di andata la Roma aveva tenuto ottimamente il campo del do Dragão, ma complice una gestione non impeccabile del direttore di gara tedesco Stieler non era riuscita a espugnare il fortino portoghese. La vendetta è servita: i giallorossi non erano mai riusciti in tre precedenti europei a eliminare i dragões, l'ultimo dei quali la ferita era ancora bruciante.
Il pomeriggio della squadra di Claudio Ranieri però non comincia con una notizia gradita. Il punto di riferimento centrale dell'attacco, Dovbyk, non può essere della partita a causa di un problema all'adduttore. Sir Claudio non fa una piega, dentro il redivivo Shomurodov e poi gli stessi di sempre. Con Celik ancora preferito a Hummels nei tre di difesa ed El Shaarawy a ricoprire tutta la fascia destra. L'approccio è soft: le due avversarie, degne di palcoscenici anche più alti considerando il livello di alcune squadre di Champions League, studiano dei modi per farsi male. Finché al 27' la Roma non decide di autosabotarsi con un disimpegno sciagurato: Svilar serve Paredes pressato con un passaggio per giunta impreciso. L'argentino scivola e spiana la strada a Eustaquio che però sbatte sul muro del portiere belga. Il pericolo sembra scampato, ma non lo è: il rimpallo favorisce Fabio Vieira che l'accomoda per il ventenne spagnolo Samuel Aghehowa, che a sua volta si inventa una rovesciata pazzesca che si infila all'incrocio dei pali. La Roma è sotto 0-1 e i fantasmi del passato si fanno sempre più insistenti.
È qui però che si vede il carattere di una squadra che, grazie alla bacchetta magica di Claudio Ranieri, ha ritrovato se stessa in una nuova forma. Più offensiva, se vogliamo, ma anche equilibrata al punto giusto. La Roma non si scompone e nel giro di 5 minuti ribalta il risultato e il destino del doppio scontro. E l'artefice di tutto è l'argentino che dopo il fallaccio del suo connazionale Varela nella gara di andata sembrava fuori dai giochi: Paulo Dybala. O potremmo dire la luce della Roma. L'allenatore romanista l'aveva previsto prima della partita: "Prima o poi si sbloccherà". Detto, fatto: il primo gol è una gemma di velocità e tecnica applicata al gioco del calcio: palla incollata al piede sinistro, uno-due con il partner di giornata Shomurodov - sempre più a suo agio nell'attuale veste di prima punta di manovra - e tocco vellutato a scavalcare Diogo Costa. Il secondo esce dal cilindro dal nulla: imbucata di Konè e mancino secco sul primo palo che infilza la poca reattivitá del portiere portoghese. In un amen la Roma intravede gli ottavi.
Il secondo tempo è quasi ordinaria amministrazione per i giallorossi, grazie all'ingenuità clamorosa di capitan Eustaquio che si fa buttare fuori per uno schiaffo di reazione nei confronti del perenne 'trash talker' Paredes. Quel "quasi" non è casuale, visto che la Roma prima di mettere la partita in ghiaccio con il solito inserimento vincente di Niccolò Pisilli, servito dall'assist intelligente di Angeliño, cerca di nuovo di distruggersi con le proprie mani. Prima con N'Dicka che lascia Aghehowa solo davanti al portiere, senza conseguenze grazie alla famosa dea bendata (il palo salva la Roma). Poi nel recupero quando Rensch si fa autogol nel tentativo di chiudere un cross. Ora il sorteggio: chissà se veramente dovremo assistere a un derby europeo di fuoco, sarebbe il primo della storia. Un'ipotesi plausibile al 50%, visto che l'altra avversaria degli ottavi d'Europa League potrebbe essere l'Athletic Bilbao. Comunque vada, stasera si è vista la grande Roma europea degli ultimi anni. Nel segno della Joya.
Qual è la vostra reazione?
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