È il Gruppo Prada il best performer del lusso. Nel 2024 ricavi in salita del 15% a 5,4 mld
In un 2024 che ha visto il lusso rallentare la sua corsa, complice un contesto sfidante e un cambiamento sostanziale (si capirà poi se epocale) delle attitudini all’acquisto dei beni alto di gamma, Prada sostenuta dall’exploit di Miu Miu, riesce a inanellare una serie di risultati che superano le attese del mercato. Non solo archivia […]

In un 2024 che ha visto il lusso rallentare la sua corsa, complice un contesto sfidante e un cambiamento sostanziale (si capirà poi se epocale) delle attitudini all’acquisto dei beni alto di gamma, Prada sostenuta dall’exploit di Miu Miu, riesce a inanellare una serie di risultati che superano le attese del mercato. Non solo archivia l’esercizio fiscale con dati superiori alle stime degli analisti, ma batte anche i giganti del lusso del luxury, Hermès in primis, in termini di performance di crescita. Nel 2024, infatti, i ricavi netti hanno raggiunto quota a 5,4 miliardi di euro, con un progresso del 15% a cambi correnti e del 17% a cambi costanti, “ben al di sopra della media del mercato”, come segnala la nota del gruppo. Gli analisti di Barclays attendevano un incremento del 14 per cento. Nel solo quarto trimestre, il turnover è invece aumentato del 18%, precisa il management.
Solida anche la redditività del gruppo. L’ebit margin è salito al 23,6%, pari a 1,3 miliardi (rispetto al 22,5% dell’anno precedente) e l’utile netto ha registrato un sensibile aumento di ben 25 punti percentuali, raggiungendo gli 839 milioni di euro, in linea con le previsioni degli analisti di Barclays. La posizione finanziaria netta è positiva per 600 milioni di euro.
“Siamo soddisfatti nel vedere che la nostra strategia continui a generare una performance superiore alla media del mercato, nonostante il contesto di settore sfidante”, ha commentato Patrizio Bertelli, presidente e Amministratore Esecutivo del Gruppo Prada.
Nonostante il peso ancora limitato di Miu Miu (il marchio rappresenta il 25% delle vendite retail del gruppo Prada rispetto al 73% del marchio omonimo), è proprio questa label a sostenere i risultati positivi del gruppo. Nel full year il turnover retail ha visto un balzo del 93% anno su anno e nel Q4 l’aumento si è attestato a +84 per cento. L’etichetta ammiraglia, d’altro canto, si si è mantenuta in solida crescita con un +4% rispetto al 2023 e un quarto trimestre in linea con il dato di crescita annuale. A livello di gruppo, le vendite retail sono aumentate del 16% a cambi correnti (+18% a cambi costanti) per un valore di 4,8 miliardi, “trainate da like-for-like e volumi full price”.
L’andamento positivo del gruppo Prada trova riscontro anche sotto il profilo geografico. Tutte le regioni sono, infatti, in crescita con un incremento importante di tutta la regione asiatica, con un boost soprattutto del Giappone. L’area Asia-Pacifico ha visto un +11% a cambi correnti “nonostante le condizioni di mercato sfidanti nella regione, con un miglioramento nel Q4 in tutte le aree principali”, recita la nota. Il Giappone è stata l’area geografica con la migliore performance nel 2024: ben il 46% in più di ricavi rispetto allo scorso anno, “supportata da una domanda locale particolarmente solida, ma anche da positivi flussi turistici. Il Q4 ha continuato a registrare una crescita significativa”. Bene anche l’Europa che ha registrato una crescita del 17% a cambi correnti “sostenuta dai consumi domestici e dal turismo”. Le Americhe sono in continua progressione durante l’anno, a +8% a cambi correnti, raggiungendo e il Medio Oriente ha registrato una solida performance nel corso dell’anno (+26%) sostenuta dalla domanda locale e da flussi turistici.
“Abbiamo chiuso il 2024 con risultati molto positivi per tutti i nostri marchi, registrando quattro anni consecutivi di crescita like-for-like a doppia cifra, oltre ad un significativo incremento dei margini e generazione di cassa, contribuendo ad una situazione patrimoniale molto solida”, ha commentato Andrea Guerra, AD del Gruppo. “Guardando avanti – ha aggiunto – seppur consapevoli delle persistenti complessità di settore, confermiamo le nostre priorità strategiche. Per Prada c’è una chiara opportunità di continuare a guadagnare quote di mercato, mentre per Miu Miu l’obbiettivo è di consolidare il suo successo. Per l’anno in corso – ha concluso – confermiamo l’ambizione di generare una crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato”.
Nel corso della conference call con gli analisti Andrea Guerra ha parlato del futuro del marchio Miu Miu per il quale “stiamo cercando di raggiungere la crescita più sostenibile possibile”. Sappiamo che “questo tipo di crescita non può continuare a lungo, ma cerchiamo continuamente di bilanciare la nostra offerta di prodotti, per avere un bilanciamento e non un singolo prodotto che va in una direzione”, ha aggiunto l’AD ricordanco come: “Questa crescita non continuerà per sempre e lo sappiamo”.
Sul 2025 il manager si è detto “fiducioso sulla traiettoria di crescita del gruppo”. “Nel primo trimestre 2023 e nel primo trimestre 2024 le vendite erano andate a passo veloce e quindi il primo trimestre 2025 sarà sfidante”, ha precisato. Ma, “al di là di accelerazioni o rallentamenti che possano venire in un trimestre o nell’altro, il trend è solido”.
Nessun commento, invece, sui rumors relativi al deal con Versace. Alla domanda di un analista sulla possibile acquisizione anche del marchio Jimmy Choo insieme al brand della Medusa, Andrea Bonini, CFO del gruppo ha dichiarato: ‘Non commentiamo rumor’.
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