ENEA: progetto da 1,5 milioni di euro per produrre biochar da scarti della vite

Progetto da 1.5 milioni di euro per produrre biochar a partire da sfalci di potatura della vite.

ENEA: progetto da 1,5 milioni di euro per produrre biochar da scarti della vite

ENEA ha sviluppato una tecnologia per generare biochar (già visto al recente "Maker Faire") utilizzando i residui di potatura della vite, come parte del progetto internazionale "REVINE", finanziato con circa 1,5 milioni di euro. Il progetto vede la partecipazione di quindici partner provenienti dall'area mediterranea, tra cui ENEA e CREA in Italia.

DI COSA SI TRATTA?

Grazie alla degradazione termica delle biomasse e all’utilizzo dei gas di sintesi per scopi energetici, i ricercatori ENEA sono riusciti a ottenere il biochar, un materiale ricco di carbonio che favorisce la fertilità del terreno. Questo processo rappresenta una pratica agronomica ecologica che contribuisce alla salute del suolo e alla produttività delle piante. Il biochar viene prodotto presso il Centro Ricerche ENEA di Trisaia (Matera), sia in laboratorio che a livello pilota, per essere successivamente applicato in viticoltura, sia in ambienti controllati che sul campo. Inoltre, è stato analizzato l’impatto del biochar sui microrganismi del suolo.

L’obiettivo principale del progetto, che terminerà quest’anno, è migliorare la resistenza dei vigneti attraverso l’adozione di sistemi agricoli rigenerativi, che tutelano la biodiversità e la fertilità del suolo, riducendo al contempo il consumo di acqua e l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. I risultati ottenuti potrebbero essere applicati alle pratiche agricole delle aziende vitivinicole e produttori di uve da tavola coinvolti nel progetto.


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