Esperti oceanici in allarme: deorbitare la ISS avrà conseguenze

Un piano che sta suscitando preoccupazioni tra diversi gruppi ambientalisti e specialisti dell'ambiente marino

Esperti oceanici in allarme: deorbitare la ISS avrà conseguenze

Il progetto della NASA di far precipitare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nell'oceano Pacifico sta sollevando preoccupazioni tra gli esperti ambientali e gli scienziati marini. L'agenzia spaziale americana si trova di fronte alla sfida di smaltire in sicurezza oltre 400 tonnellate di hardware spaziale nei prossimi anni, e il piano attuale prevede di far precipitare la ISS in una zona remota dell'oceano Pacifico all'inizio del 2031.

La NASA ha recentemente selezionato SpaceX per progettare il United States Deorbit Vehicle (USDV), un veicolo basato su una versione modificata della navetta Dragon, che avrà il compito di guidare la stazione spaziale verso il suo tuffo finale. Il contratto, del valore di 843 milioni di dollari, prevede lo sviluppo di un veicolo dotato di propulsori potenziati per abbassare l'orbita della stazione e condurla verso una discesa distruttiva nell'atmosfera.

Il punto di impatto previsto è noto come "Point Nemo", o "polo di inaccessibilità", una zona dell'oceano già utilizzata come cimitero per hardware spaziale dismesso, essendo il punto più lontano dalla terraferma sul pianeta. Tuttavia, questo piano sta suscitando preoccupazioni tra diversi gruppi ambientalisti e specialisti dell'ambiente marino.


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