Estrema destra e boom di consensi in Romania
La polizia ha aperto un’inchiesta dopo i disordini avvenuti alla manifestazione organizzata domenica a Bucarest dal partito di estrema destra Alleanza per l’unità dei romeni (Aur) che ha portato in piazza oltre 100.000 mila persone. La protesta era stata convocata contro l’annullamento delle elezioni presidenziali che al primo turno, il 24 novembre scorso, avevano visto la vittoria del candidato filo-russo Calin Georgescu e per chiedere di procedere con il ballottaggio tra Georgescu e la candidata centrista moderata Elena Lasconi, dopo che la Corte suprema all’inizio di dicembre aveva dichiarato nullo l’intero processo elettorale, ritenendo che parte degli elettori fosse stata vittima della disinformazione sui social media, in particolare TikTok. Quella di domenica è stata una della manifestazioni più partecipate e agitate da quando i giudici si sono espressi. Al centro delle proteste l’attuale presidente Klaus Iohannis, di centrodestra, il cui mandato, scaduto il 21 dicembre, è stato prorogato fino all’elezione di un suo successore, e la coalizione di governo retta dal partito socialdemocratico che ha deciso di tenere le nuove presidenziali il 4 maggio, con eventuale secondo turno il 18 maggio. Ma a fare le spese della rabbia della piazza sono stati soprattutto gli operatori tv: colpito un lavoratore dell’emittente privata B1 tv e minacciata una squadra del canale Digi24
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