Eurojersey verso un 2025 di “riequilibrio”. Focus su turnover e rete d’impresa
Si chiama ‘The Sundays’ la collezione primavera/estate 2026 di Eurojersey, presentata tra i corridoi della 40esima edizione di Milano Unica, fino a oggi presso i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. Nel “catturare l’essenza della domenica”, l’azienda del Gruppo Carvico combina, come sempre, moda e comfort, in un connubio che è la sua cifra […]
![Eurojersey verso un 2025 di “riequilibrio”. Focus su turnover e rete d’impresa](https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/02/OUTFIT-IN-TESSUTI-SENSITIVEr-FABRICS-BY-EUROJERSEY.jpg)
Si chiama ‘The Sundays’ la collezione primavera/estate 2026 di Eurojersey, presentata tra i corridoi della 40esima edizione di Milano Unica, fino a oggi presso i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. Nel “catturare l’essenza della domenica”, l’azienda del Gruppo Carvico combina, come sempre, moda e comfort, in un connubio che è la sua cifra stilistica.
“Il 2025 sarà l’anno del riequilibrio”, spiega a Pambianconews Andrea Crespi, direttore generale. Alle spalle Eurojersey si è lasciata un 2024 archiviato con una flessione single digit dell’8%, e ricavi assestati a circa 70 milioni sui 79 dell’anno precedente, “una perdita contenuta che è stata però la sfida di tutti nel comparto, dopo i primi anni post-Covid caratterizzati da una crescita fuori controllo”.
In questo senso, il 2025 appena avviato potrebbe fare da sfondo a un generale e auspicato riequilibrio secondo Crespi, che tratteggia un anno “sfidante, ancora costellato di incertezze ma soprattutto di assestamento, tra scorte che cominciano a ridimensionarsi, così come i piani finanziari delle aziende”. E se al momento la congiuntura economica è ancora complessa, per il secondo semestre è atteso un rilancio e non è escluso che l’anno si chiuda con una crescita.
Dalla sua parte, Eurojersey ha il focus su un prodotto che risponde al nuovo modo in cui in consumatori (soprattutto giovani) vogliono vestirsi, tra fashion, comfort e performance, e – più in generale – una filosofia produttiva orientata al futuro e riassumibile nel “produrre meglio con meno”, un mantra che l’azienda ha fatto proprio da vent’anni, spiega Crespi, “e che rende possibile presentare un prodotto sempre più attuale del precedente”.
Al centro del piano di crescita di Eurojersey ci sono i temi del ricambio generazionale e della formazione, accanto a quello della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale. “Negli ultimi dodici anni – ricorda il direttore generale – abbiamo investito cento milioni all’interno della nostra fabbrica, finalizzati a potenziamento e innovazioni strutturali, per migliorare sia in termini di capacità sia di qualità la nostra produzione”.
Intanto, alle cento persone che hanno lasciato l’azienda per ragioni anagrafiche, se ne sono avvicendate 140 che hanno dai vent’anni in su. I ruoli che ricoprono sono perlopiù tecnici, figure giovani e professionalizzate “che non si possono conquistare solo con l’arma dello stipendio, ma anche con welfare e work-life balance, e non ultimo l’impiego di soft skills e capacità empatiche, importanti tanto quante le competenze”.
Essenziale, inoltre, il tema della “rete d’impresa” e delle sinergie, necessario in questo momento storico di evoluzione e ben incarnato nel progetto ‘Beyond Tailoring’, già presentato in anteprima a Pitti Uomo 107 e risultato di una partnership tra eccellenze della filiera tessile che, unendo competenze specifiche e complementari, reinterpretano il classico menswear attraverso i tessuti Sensitive Fabrics brevettati da Eurojersey combinati con le tecnologie di Framis, ecosistema data-drive di Alvanon, la stampa 3D di Stratasys e il know-how di D-house, innovation lab del Gruppo Pattern.
Per quanto riguarda la ripartizione delle quote di fatturato del player, resta pressoché invariata la suddivisione tra Italia (lievemente in rialzo) ed estero, che rappresentano rispettivamente il 19% e l’81%, con l’Europa che in quanto primo mercato (con particolare menzione al Nord Europa, con Germania, Olanda e Inghilterra) pesa per il 70% del totale, seguita da Nord America (22%) e Asia-Oceania (8 per cento). Sul versante delle categorie merceologiche, prosegue la progressiva espansione dell’abbigliamento (in particolare menswear), pari al 49% del totale, mentre lo sportswear, particolarmente affine al prodotto Eurojersey – sottolinea l’azienda – vale il 27 per cento. Il beachwear e l’intimo pesano rispettivamente il 15% e il 9 per cento.
Qual è la vostra reazione?
![like](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/like.png)
![dislike](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/dislike.png)
![love](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/love.png)
![funny](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/funny.png)
![angry](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/angry.png)
![sad](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/sad.png)
![wow](https://www.eventi.news/assets/img/reactions/wow.png)