Facebook e disinformazione: algoritmo rigoroso applicato solo in casi eccezionali

Uno studio confuta i risultati di uno studio precedente.

Facebook e disinformazione: algoritmo rigoroso applicato solo in casi eccezionali

Facebook ha i mezzi per limitare la disinformazione ma non sempre li utilizza. Si potrebbe riassumere così il risultato di una ricerca condotta dall'Università del Massachusetts Amherst che confuta quanto affermato da uno studio precedente, secondo cui il social di Meta aveva ridotto le fake news. Un botta e risposta incentrato sugli algoritmi che regolano il News Feed.

Per capire meglio la situazione è bene fare un passo indietro e tornare al 2020, anno in cui un team di ricercatori guidato da Andrew Guess ha condotto uno studio (finanziato da Meta) su un campione di utenti di Facebook dimostrando come gli algoritmi della piattaforma fossero riusciti a filtrare con successo la disinformazione sulle elezioni presidenziali americane del 3 novembre 2020. Secondo la nuova ricerca, però, il paper - pubblicato su Science nel 2023 - riporta risultati non veritieri in quanto falsati da 63 modifiche break glass al feed news introdotte temporaneamente da Facebook per ridurre la visibilità delle notizie inaffidabili proprio in occasione delle elezioni USA.

La disinformazione è calata solo temporaneamente.


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