Ferrara condannato definitivamente Naomo lodi sul caso CIDAS
Nicola Lodi, noto come "Naomo", assessore del Comune di Ferrara ed ex vicesindaco, è stato condannato in primo grado a due anni e dieci mesi di reclusione per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.
La vicenda giudiziaria, denominata "Caso Cidas", riguarda le pressioni che Lodi avrebbe esercitato sul presidente della cooperativa Cidas, Daniele Bertarelli, affinché adottasse provvedimenti disciplinari nei confronti di un dipendente, Daniel Servelli. Quest'ultimo aveva espresso critiche, anche offensive, nei confronti di Lodi attraverso post sui social media. Secondo l'accusa, Lodi avrebbe utilizzato la sua posizione istituzionale per influenzare le decisioni interne della cooperativa, mettendo in discussione i rapporti tra il Comune e la stessa Cidas.
A seguito della condanna, Lodi ha dichiarato: "Sentenza assurda, faremo appello". Ha inoltre annunciato che, in ottemperanza alla Legge Severino, si dimetterà temporaneamente dalla sua carica politica, prevedendo una sospensione di 18 mesi a partire dalla notifica del provvedimento da parte del prefetto.
Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha espresso fiducia nel sistema giudiziario, sottolineando che in Italia una persona è considerata innocente fino a condanna definitiva in Cassazione. Ha inoltre affermato che, fino alla sospensione ufficiale, Lodi continuerà a svolgere il suo incarico in Comune, ricordando il suo ruolo significativo nelle vittorie elettorali del centrodestra a Ferrara.
Il Partito Democratico locale ha criticato l'operato di Lodi, definendo il suo modus operandi "pericoloso" e sottolineando l'importanza della legalità e della trasparenza nelle istituzioni pubbliche.
La vicenda ha suscitato un acceso dibattito politico a Ferrara, evidenziando le tensioni tra maggioranza e opposizione riguardo alla condotta etica e alle responsabilità degli amministratori pubblici.
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