Fine vita, la Toscana approva la legge: è la prima regione in Italia
La Toscana è la prima regione in Italia con una legge che detta le procedure e i tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato il testo a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd Lucia De Robertis). Il testo che ha ricevuto il via libera è stato emendato rispetto all'originaria proposta di legge d'iniziativa popolare su «procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019», presentata dall'associazione Luca Coscioni depositando nel marzo 2024 oltre 10mila firme autenticate. Con la nuova regionale (in assenza di una normativa nazionale), si prevede una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al sui
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La Toscana è la prima regione in Italia con una legge che detta le procedure e i tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato il testo a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd Lucia De Robertis). Il testo che ha ricevuto il via libera è stato emendato rispetto all'originaria proposta di legge d'iniziativa popolare su «procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019», presentata dall'associazione Luca Coscioni depositando nel marzo 2024 oltre 10mila firme autenticate. Con la nuova regionale (in assenza di una normativa nazionale), si prevede una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all'Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Corte costituzionale affinché l'aiuto al suicidio non costituisca reato.
Entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge, le Aziende Usl devono istituire una commissione multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza dei requisiti per l'accesso al suicidio assistito. La legge fissa poi i tempi e le modalità per l'accesso al fine vita, fissando in 37 giorni complessivi il termine per la conclusione del procedimento. Si prevede che la procedura per la verifica dei requisiti si concluda entro 20 giorni dal ricevimento dell'istanza. In caso di esito positivo, la commissione permanente procede all'approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. Ed entro 7 giorni l'Azienda sanitaria locale assicura il supporto tecnico e farmacologico e l'assistenza sanitaria per la preparazione all'autosomministrazione del farmaco. La norma stabilisce anche che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all'anno per tre anni.
Il Consiglio regionale ha anche approvato due ordini del giorno: uno di Iv per la valorizzazione delle cure palliative e gli investimenti in strutture come hospice e ospedali di comunità; l'altro del gruppo Pd che impegna la giunta ad attivarsi per avviare un percorso legislativo nazionale per regolamentare in modo organico e uniforme il suicidio assistito. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha sottolineato «il lavoro autenticamente permeato da una dialettica costruttiva, da un profondo pathos e sentimento nell'espressione delle opinioni e del voto. Poche volte ho visto un Consiglio così attivo costruttivamente, è un salto di qualità e di civiltà, che la Toscana compie per prima rispetto alle altre Regioni e al Parlamento». «L'attenzione che c'è anche a livello nazionale deriva dal fatto che c'era un vulnus, questa legge si pone con assoluta legittimità - ha detto Giani in aula - Non è corretto parlare di eutanasia, noi diamo conto secondo i criteri che ci detta l'ordinamento e non fa altro che dare atto di procedure rispetto ai farmaci usati e al percorso che si deve seguire. Il nostro è un messaggio, un'espressione di civiltà al livello nazionale. Dopo sei anni, non è possibile che il Parlamento non ascolti l'indicazione forte e precisa della Corte costituzionale».
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