Frasers accusa il governo laburista per il calo semestrale (-8%)
Frasers Group è scivolato ieri alla Borsa di Londra dopo avere condiviso risultati in flessione nel primo semestre 2025 e aver annunciato il taglio delle stime per il full year, sfiorando una flessione del titolo del 13% a 645 pence per azione. Questa mattina, invece, il gruppo ha diramato un comunicato in cui annuncia la […]
Frasers Group è scivolato ieri alla Borsa di Londra dopo avere condiviso risultati in flessione nel primo semestre 2025 e aver annunciato il taglio delle stime per il full year, sfiorando una flessione del titolo del 13% a 645 pence per azione. Questa mattina, invece, il gruppo ha diramato un comunicato in cui annuncia la volontà di effettuare un’offerta pubblica per l’acquisizione di XXL, retailer norvegese di articoli sportivi, di cui è già il secondo maggiore azionista della società con circa il 25,8% di quote.
Tornando ai dati, alla base della performance debole della semestrale, il gruppo ha citato il calo della fiducia e l’aumento delle tasse previsto del Governo laburista di Keir Starmer. Nel dettaglio dei numeri, nei primi sei mesi dell’esercizio 2025 terminati a fine settembre, i ricavi sono diminuiti dell’8,3% a 2,5 miliardi di sterline (pari a 3 miliardi di euro), mentre l’utile operativo è calato del 10,5% a 267 milioni di sterline (322 milioni di euro). Il gruppo ha spiegato che il calo dei ricavi è altresì dovuto a piani di investimento per la ristrutturazione di alcune società acquisite di recente e al difficile contesto che si trova a vivere attualmente il mercato del lusso, seppure altre attività abbiano controbilanciato le criticità riscontrate in questa metà anno.
Frasers ha sottolineato la crescita registrata da Sports Direct nel Regno Unito come fattore incoraggiante, oltre all’espansione internazionale con lo sviluppo di nuove partnership in Australia e Africa. La redditività, invece, ha risentito degli avversi movimenti valutari e delle oscillazioni nel fair value di derivati azionari “legati principalmente al consistente calo del prezzo del titolo Hugo Boss”, si legge nel comunicato diramato. Tra i dettagli dell’esercizio è effettivamente segnalato un aumento degli investimenti strategici, in particolare in Hugo Boss. Al 27 ottobre scorso Frasers deteneva il 15,2% di Hugo Boss contro l’1,6% dello scorso anno. Frasers è anche azionista di minoranza di Mulberry dal 2020 con il 37,3% delle quote (cercato di acquisirne la totalità senza successo) e con il 26,2% di Boohoo.
Il CEO Michael Murray ha dichiarato: “Considerando l’indebolimento della fiducia dei consumatori, prevediamo che l’utile ante imposte rettificato per il full year 2025 si attesterà ad un valore tra i 550 e i 560 milioni di sterline, contro la precedente previsione compresa tra 575 e 625 milioni di sterline”. Frasers ha precisato che subirà un aggravio di almeno 50 milioni di sterline a causa del recente aumento delle tasse voluto dal Governo britannico e ancor più feroce è stato il commento del cfo Chris Wootton, che a Reuters ha dichiarato che il gruppo si è sentito “preso a calci in faccia dal piano del nuovo governo laburista, tra l’aumento dei contributi previdenziali e del salario minimo che porterà a un aumento dei costi e ad una riduzione della capacità di investimenti”.
Secondo gli analisti di Interactive Investor, invece, il taglio della guidance 2025 di Frasers sarebbe da imputare alle deludenti performance nella vendita al dettaglio e più in generale ad un contesto economico generale che vede i consumatori sempre più cauti nelle spese. A questo si aggiungono le ‘performance negative’ in termini reputazionali: dapprima il doppio fallimento nei due tentativi di acquisizione di Mulberry e poi i disaccordi pubblici con Boohoo.
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