Friuli Venezia Giulia, troppe tasse e imposte e molto alte ,moria di azienda e imprese!
Le aperture delle persone fisiche, che rappresentano il 76% di tutte le Partite Iva, sono state 209 unità in meno, pari a -3,2 per cento. La contrazione ha interessato gli uomini e le donne quasi in egual misura, rispettivamente -3,8% e -2,9 per cento. La dinamica negativa di maggiore entità, inoltre, è stata quella delle persone che rientrano nella fascia di età compresa tra 36 e 50 anni (-6,2%), mentre sono stati in crescita gli over 65. Le aperture degli under 35 sono tornate a crescere dopo il calo del periodo 2015-2016, sfiorando il 50% del totale nel triennio 2022-2024.
Il 26% di quanti hanno aperto una Partita Iva sono nati all’estero, in prevalenza in un Paese europeo non comunitario e sono cresciute del 18% quelle attivate da persone nati negli Stati Uniti. Tra le curiosità, le 25 Partite Iva avviate dagli over 65, con un incremento del 13,2% in quella fascia d’età. L’andamento di questa tipologia di avvio d’attività l’ha fornita ieri l’Ires Fvg con le elaborazioni svolte dal ricercatore Alessandro Russo, che ha attinto a dati del Ministero dell’Economia e della Finanza. In Friuli Venezia Giulia nel 2024 solo l’area isontina ha evidenziato un moderato incremento, cioè +1,2%, pari a 10 aperture in più rispetto al 2023. Nel resto del territorio regionale si rilevano delle flessioni : -0,5% nella provincia di Udine, -1,8% in quella di Pordenone e -1,6% nell’area giuliana.
«Nell’ultimo triennio, quindi, il numero di nuove aperture in regione si è nuovamente assestato su valori in linea con quelli del recente passato, dopo due anni eccezionali: il 2020 condizionato dalla pandemia e il 2021 dalla anomala dinamica della provincia di Gorizia, con un +286%, variazione dovuta esclusivamente al settore del commercio online», spiega il ricercatore Russo.
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