Fronte comune delle imprese: "Due anni di rinvio per il bilancio di sostenibilità"

Fronte comune delle imprese: "semplificazione, armonizzazione e proporzionalità", queste le tre parole chiave sul tema della sostenibilità e sull'articolato pacchetto EGS. Le imprese chiedono più tempo e meno oneri sul bilancio di sostenibilità. Confindustria, Assonime, l'Organismo italiano di contabilità (Oic) e il Consiglio nazionale dei commercialisti fanno fronte comune: servono semplificazione, armonizzazione e proporzionalità per rendere sostenibili gli obblighi normativi. Le associazioni spingono per uno slittamento di due anni dell'adozione dei nuovi standard europei (Esrs), già operativi in Italia per le grandi imprese quotate. La richiesta nasce dall'incertezza normativa e dalla mancata adozione della direttiva in 17 Paesi UE, che rischia di creare squilibri competitivi. «Le grandi imprese non possono applicare una disciplina in fase di revisione», sottolinea Confindustria, invocando anche un periodo di transizione per chi è già soggetto agli obblighi. Tra i punti più critic

Fronte comune delle imprese: "Due anni di rinvio per il bilancio di sostenibilità"

Fronte comune delle imprese: "semplificazione, armonizzazione e proporzionalità", queste le tre parole chiave sul tema della sostenibilità e sull'articolato pacchetto EGS. Le imprese chiedono più tempo e meno oneri sul bilancio di sostenibilità. Confindustria, Assonime, l'Organismo italiano di contabilità (Oic) e il Consiglio nazionale dei commercialisti fanno fronte comune: servono semplificazione, armonizzazione e proporzionalità per rendere sostenibili gli obblighi normativi. Le associazioni spingono per uno slittamento di due anni dell'adozione dei nuovi standard europei (Esrs), già operativi in Italia per le grandi imprese quotate. La richiesta nasce dall'incertezza normativa e dalla mancata adozione della direttiva in 17 Paesi UE, che rischia di creare squilibri competitivi. «Le grandi imprese non possono applicare una disciplina in fase di revisione», sottolinea Confindustria, invocando anche un periodo di transizione per chi è già soggetto agli obblighi.

Tra i punti più critici su cui puntano l'attenzione le imprese c'è la due diligence di sostenibilità. Chiedono pertanto di fermarne il recepimento per armonizzare il concetto di “catena del valore” con quello di “catena di attività”, oggi divergenti tra le normative. Oic propone anche di semplificare il principio della doppia materialità, che distingue l'impatto aziendale su ambiente e società da quello finanziario. Assonime evidenzia che le imprese devono oggi rendicontare oltre mille dati, proponendo di ridurli almeno del 50%.

Sul fronte bancario, Confindustria e Oic chiedono coerenza tra la semplificazione della rendicontazione e la disclosure richiesta dalle banche per l'accesso al credito. Le imprese temono che un eccesso di informazioni renda i bilanci poco leggibili e soggetti a interpretazioni arbitrarie. Il dibattito ora passa a Bruxelles, con il board di Efrag che potrebbe già fornire indicazioni nei prossimi giorni.

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