Geopolitica dei dati: Cina e USA si scontrano nel Cloud

di Annalisa Giovannini –
I data centre sono ambienti in cui dati e flussi di informazioni sono diventati leve strategiche dell’economia globale, lo dimostra lo scontro a suon di strutture edili che stanno incrementando su base annua in USA e Cina. Si stima che il mercato globale della costruzione di data center valga 240,72 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà circa 491,99 miliardi di dollari entro il 2034, con un CAGR del 7,41% dal 2025 al 2034. Il mercato della costruzione di data center è in crescita grazie ai crescenti progressi tecnologici della domanda in vari settori.
Gli Stati Uniti, nonostante il dominio già affermato sul mercato globale aspirano al primato sull’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale che ha determinato un ulteriore incremento del volume dei dati e la relativa domanda.
Queste infrastrutture strategiche diventano quindi la spina dorsale dei servizi, dei commerci, delle economie, delle transazioni finanziarie, delle comunicazioni militari e anche una questione di sicurezza nazionale. Le scelte sulla loro ubicazione e le strategie di investimento sono entrate a far parte integrante delle dinamiche geopolitiche recenti. Negli ultimi anni, i responsabili dei data center hanno adottato l’intelligenza artificiale (IA) per ottimizzare le operazioni quotidiane. Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ha prodotto il Rapporto 2024 sul consumo energetico dei data center negli Stati Uniti, che descrive in dettaglio il consumo energetico dei data center dal 2014 al 2028, pubblicato oggi dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE). Secondo l’analisi, l’aumento del carico dei data center è quadruplicato negli ultimi dieci anni e si prevede che raddoppierà o triplicherà entro il 2028.
Altri fattori guida che delineano l’espansione del mercato mondiale della costruzione di data center è la crescita delle iniziative governative. Anche i settori governativi necessitano di infrastrutture per raccogliere e archiviare dati e informazioni su larga scala. Pertanto, i governi stanno investendo massicciamente nella costruzione di strutture in grado di aggregare i dati in ambienti progettati per elaborare e archiviare le informazioni il più vicino possibile al luogo in cui vengono generate, riducendo la dipendenza da data centre centralizzati.
Il concetto di interdipendenza tra stati viene quindi arginato e il divario con le altre nazioni è enorme e cruciale in termini strategici. Secondo la piattaforma Data Centre Map attualmente al mondo si contano quasi 9mila data centre. Gli Stati Uniti dominano con più di 3mila con più alta capacità in termini di Megawatt solo nello Stato della Virginia anche se, secondo altre fonti, il numero supererebbe i 5mila. Al secondo e terzo posto si piazzano Germania e Regno Uniti con circa 400. La Cina è quarta con poco più di 300 strutture.
Al momento, non pare però che gli Stati Uniti abbiano intenzione di rinunciare al dominio tecnologico e al monopolio dei dati.
Qual è la tua reazione?






