George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda

George Hoyningen-Huene: pioniere della fotografia di moda ora a Palazzo Reale con...

George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda

George Hoyningen-Huene: pioniere della fotografia di moda ora a Palazzo Reale con la mostra “Glamour e Avanguardia”

George Hoyningen-Huene è stato un pioniere della fotografia di moda. Fondendo estetica classica e influenze d’avanguardia, ha contribuito a trasformarla in un’autentica forma d’arte. Non è un caso che oggi il Palazzo Reale di Milano celebri la sua opera con una mostra: George Hoyningen-Huene: Glamour e Avanguardia. Curata da Susanna Brown e realizzata in collaborazione con gli Archivi George Hoyningen-Huene di Stoccolma, sarà visitabile dal 21 gennaio al 18 maggio 2025 e porterà in scena oltre 110 fotografie e materiali d’archivio per celebrare il suo impatto duraturo sulle arti visive del XX secolo (e oltre). «Hoyningen-Huene ha spinto l’arte della fotografia di moda in direzioni innovative, traendo ispirazione dal classicismo romano e greco. Ha vissuto una vita affascinante in Europa e America, e sono entusiasta di condividere le sue storie con un nuovo pubblico in Italia», spiega la curatrice.

Ritratto dei coniugi Dalí in “LInstant sublime” del 1939 © George HoyningenHuene Estate Archives

Ritratto dei coniugi Dalí in “L’Instant sublime”, del 1939 © George Hoyningen-Huene Estate Archives

George HoyningenHuene Lee Miller and Agneta Fischer 1932 © George HoyningenHuene Estate Archives

George Hoyningen-Huene, Lee Miller and Agneta Fischer 1932 © George Hoyningen-Huene Estate Archives

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Nato a San Pietroburgo nel 1900 da madre americana e padre barone estone, Hoyningen-Huene trascorre una giovinezza cosmopolita segnata da continui spostamenti tra Londra e Parigi, dove entra in contatto con i maggiori circoli artistici dell’epoca. Questi legami, uniti alla sua educazione raffinata, alimentano una curiosità e una visione sofisticata, che diventeranno il fulcro della sua estetica. Il fotografo, infatti, non è stato solo un maestro della luce e della composizione: collaborando con riviste come Vogue, Harper’s Bazaar e Vanity Fair, ha saputo coniugare la sua passione per la scultura greca e la pittura rinascimentale con temi surrealisti. La sua amicizia con figure come Man Ray, Coco Chanel e Jean Cocteau, oltre alla frequentazione dei circoli d’avanguardia parigini e di surrealisti come Salvador Dalí e Lee Miller, hanno profondamente influenzato il suo stile. Il vivace ambiente culturale di Montparnasse ha infuso al suo lavoro una qualità onirica, che lo distingue dalla fotografia più convenzionale dell’epoca.

In un mondo in cui conservatorismo e intolleranza verso la diversità riaffiorano spesso, il lavoro di Hoyningen-Huene assume oggi una risonanza potente e necessaria. La sua opera ha esplorato la fluidità dell’identità e ha sfidato le norme di genere, mostrando un’eleganza androgina che per l’epoca era rivoluzionaria. Ispirato dalle sue esperienze personali e dal suo cerchio di amici LGBTQ+, tra cui il collaboratore e amante Horst P. Horst, il fotografo ha incarnato una visione progressista che appare ancora sorprendentemente attuale. Attraverso ritratti che esaltano identità e bellezze non conformi, le sue immagini ci ricordano il potere dell’arte nel superare i confini culturali e ampliare la nostra comprensione dell’io e della bellezza.

George HoyningenHuene © George HoyningenHuene Estate Archives

George Hoyningen-Huene © George Hoyningen-Huene Estate Archives

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George HoyningenHuene © George HoyningenHuene Estate Archives

George Hoyningen-Huene © George Hoyningen-Huene Estate Archives

George HoyningenHuene Horst and Lee Miller 1930 © George HoyningenHuene Estate Archives

George Hoyningen-Huene, Horst and Lee Miller 1930 © George Hoyningen-Huene Estate Archives

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Questa apertura mentale è stata ulteriormente arricchita dalla sua passione per il viaggio e l’esplorazione. I suoi pellegrinaggi in Africa, nel Mediterraneo e in altre regioni hanno ispirato opere come African Mirage, Hellas ed Egypt, in cui ha documentato l’espressione culturale e artistica delle comunità incontrate con un senso di meraviglia e rispetto, pur rappresentandole attraverso una sensibilità estetica occidentale. Questi scambi hanno donato alla sua fotografia una prospettiva culturale più ampia e profonda.

Le opere esposte a Palazzo Reale provengono dagli Archivi George Hoyningen-Huene, acquisiti e trasferiti a Stoccolma nel 2020 dai collezionisti Tommy e Åsa Rönngren, e includono stampe al platino che esaltano il suo stile sobrio ed elegante. «La fotografia è un linguaggio universale, capace di costruire ponti e creare comprensione anche nei momenti più complessi. Nei nostri archivi ci dedichiamo a preservare e a condividere l’eleganza, la rilevanza e lo spirito innovativo di questo mezzo. Attraverso la forza diretta e immediata della narrazione visiva, vogliamo onorare l’eredità di Hoyningen-Huene, favorendo connessioni e ispirazioni tra generazioni e culture», spiegano i Rönngren.

La mostra a Milano, che fa seguito al libro dedicato al fotografo edito da Thames & Hudson lo scorso anno, non è solo un omaggio alla sua eredità, ma un invito a scoprire la profondità intellettuale e la bellezza autentica del suo lavoro; un richiamo alla sua capacità di riconoscere l’eleganza della diversità e all’impatto duraturo sulla sua arte.

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