Gli adulti di domani chiedono di essere ascoltati e protetti. Adesso

Aprile 11, 2025 - 12:30
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Gli adulti di domani chiedono di essere ascoltati e protetti. Adesso

Non è sempre facile attirare l’attenzione dei ragazzi. Ma un documentario proiettato in occasione dell’evento “Un bambino ascoltato sarà un adulto sereno”, promosso da Telefono Azzurro, c’è riuscito. E non è stato un caso.

Una giornata di ascolto dei minori

In sala Pirelli della Regione Lombardia erano presenti gli studenti di due classi prime del liceo Tenca. Con loro i volontari di Telefono Azzurro hanno fatto un lavoro preparatorio per l’incontro in occasione della prima Giornata nazionale dell’ascolto dei minori. Al tavolo dei relatori si sono seduti adulti chiamati ad ascoltare i quesiti dei ragazzi e cercare di rispondere. Perché, come ha sottolinea il presidente Ernesto Caffo è importante dare attenzione «alla voce di chi non ha volto. Per questa ragione 38 anni fa è iniziato a Bologna il cammino di Telefono Azzurro». 

da sx Romani, Caffo, Nembri (moderatrice) e Bettiga

Dopo i saluti istituzionali del presidente del consiglio regionale lombardo, Federico Romani e del garante per la tutela dei minori e delle fragilità della Regione, Riccardo Bettiga e i messaggi inviati dal presidente della Lombardia Attilio Fontana e del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassineti si è dato il via alla tavola rotonda.
I primi a riflettere sull’importanza dell’ascolto sono stati due artisti: Tricarico e Anastasio che hanno portato la loro testimonianza su come la musica e l’esprimersi attraverso di essa li abbia aiutati. 

L’arte di ascoltare

Sono così iniziate le domande degli studenti. A rispondere a quesiti come «perché nessuno ci ha detto che sentirsi ascoltati è importante? Si può imparare ad ascoltare?» o «come ascoltare gli altri senza portare a casa la tristezza di situazioni difficili?» o, ancora «chi ascolta chi ha problemi deve aver sofferto la stessa cosa?». A rispondere a questi interrogativi nel primo panel sono stati: Silvio Premoli, professore di pedagogia alla Cattolica di Milano e garante infanzia comunale; Silvia Terrana commissario nucleo tutela donne e minori della Polizia locale di Milano, Carlo Enea Parodi, sostituto procuratore e Manuela Zaltieri, presidente Assistenti sociali regione Lombardia. 

I partecipanti al primo panel

Protect Us, proteggeteci

Il tipico brusio di una sala piena di ragazzi si è interrotto ed è cessato completamente nel momento in cui, per passare al panel dedicato a Social media e Intelligenza artificiale, è stata proiettata la parte iniziale del cortometraggio Protect Us.  

Il video è stato realizzato dal network internazionale WeProtect, a cui Telefono Azzurro aderisce e che la fondazione italiana ha lanciato in Italia pochi giorni fa. Mentre sullo schermo si dipanava la storia (purtroppo vera) di un’adolescente che si è vista “spogliare” dall’Ai generativa e la sua immagine girare online in un coinvolgente montaggio tra testimonianza e post, i volti dei ragazzi presenti si sono fatti seri. Il silenzio ha parlato per loro. Palpabile come si sentissero provocati dal corto.

Alcuni degli studenti in sala Pirelli

Al centro del video, infatti, un concentrato dei rischi di sfruttamento attraverso l’Ai cui vanno incontro bambini e adolescenti raccontando le esperienze di ragazzi che hanno sperimentato la sextortion (l’estorsione che parte da contenuti sessuali), conversazioni con chatbot basati sull’Ai e i deepfake pornografici. 

Reati online in crescita

E se il giornalista Gianluigi Bonanomi ha mostrato gli aspetti comunque positivi e innovativi dell’Ai generativa e come sia possibile utilizzarla in modo “intelligente” a far riflettere sui rischi e sugli aspetti più controversi di social e Ai hanno pensato gli altri relatori. In particolare Manuela De Giorgi, dirigente del centro operativo della sicurezza cibernetica della Polizia postale che non solo ha invitato a stare attenti a chi si cela dietro a profili sconosciuti in chat ma anche dato alcuni dati, sottolineando la crescita dei reati legati alla sextortion nei confronti della fascia 14-16 anni (+12%) con un incremento anche in quella tra gli 11 e i 13 anni. 

I partecipanti all’ultimo panel

Ai giovanissimi presenti è arrivato anche l’invito a non trascurare la web reputation e a prendere coscienza del fatto che ciò che si scrive sui social ci seguirà per tutta la vita. A ricordarlo Giuseppe Riva, professore di psicologia della comunicazione alla Cattolica di Milano, Alessandro Mezzanotte, consigliere dell’Ordine degli Avvocati, Cesare Gariboldi, presidente del Corecom Lombardia e Benedetta Maria Toldo della Questura di Milano.

In apertura gli studenti che hanno partecipato all’incontro promosso da Telefono Azzurro a Milano – tutte le foto sono di Yari Favaro – da Ufficio stampa

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Redazione Redazione Eventi e News