Green Deal<br> - "Gli obiettivi non si discutono, bisogna solo risolvere il problema multe"
Dalla Commissione europea arrivano nuove conferme sulle prime, timide aperture alle istanze dell'industria automobilistica, in particolare sulla questione delle sanzioni a carico dei costruttori per lo sforamento dei limiti alle emissioni in vigore nel 2025. Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo con la delega alla Prosperità e alla Strategia industriale, ha concesso un'intervista al Corriere della Sera e alla domanda sulla richiesta di Italia, Francia e Germania di eliminare le multe per il 2025, risponde così: "I target fissati non sono in discussione, ma la questione delle multe deve essere risolta in modo pragmatico per non penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto".No alla clausola di revisione. Dunque, al contrario di quanto richiesto da diversi governi, dai costruttori e anche dal partito di maggioranza relativa al Parlamento Ue, il Ppe, non sembrano esserci possibilità di una revisione delle normative, né di un anticipo della clausola di revisione del r
Dalla Commissione europea arrivano nuove conferme sulle prime, timide aperture alle istanze dell'industria automobilistica, in particolare sulla questione delle sanzioni a carico dei costruttori per lo sforamento dei limiti alle emissioni in vigore nel 2025. Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo con la delega alla Prosperità e alla Strategia industriale, ha concesso un'intervista al Corriere della Sera e alla domanda sulla richiesta di Italia, Francia e Germania di eliminare le multe per il 2025, risponde così: "I target fissati non sono in discussione, ma la questione delle multe deve essere risolta in modo pragmatico per non penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto".
No alla clausola di revisione. Dunque, al contrario di quanto richiesto da diversi governi, dai costruttori e anche dal partito di maggioranza relativa al Parlamento Ue, il Ppe, non sembrano esserci possibilità di una revisione delle normative, né di un anticipo della clausola di revisione del regolamento europeo che di fatto impone lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035. A tal proposito, Séjourné afferma che bisogna "essere pragmatici: nelle prossime settimane, la presidente von der Leyen avrà un dialogo strategico con i produttori e l'intera filiera auto, compresi i subappaltatori", aggiunge il politico. "Sul tavolo ci saranno le difficoltà legate alla transizione: sono pronto a iniziare a lavorare sulla clausola di revisione nel 2025 in modo da essere pronti nel 2026, perché se iniziamo nel 2026, saremo pronti nel 2027. Quindi iniziamo a esaminare i problemi, come farà la presidente". Insomma, la strada che porta al 2035 è tracciata e inesorabile: si può solo discutere su come renderla meno aspra.
Focus sulla semplificazione. Su una questione sembra, invece, esserci una maggior convergenza tra Bruxelles e le richieste del settore automobilistico: la necessità di procedere con una semplificazione delle normative. Séjourné anticipa per i prossimi mesi "uno choc di semplificazione importante per le aziende e per tutta la filiera: gli industriali non mettono in discussione gli obiettivi climatici, ma contestano l'eccesso di burocrazia che comportano le transizioni che abbiamo chiesto loro di fare. Quindi, chiedono una maggiore semplificazione amministrativa e normativa ed è quello che daremo loro perché è un bene per le imprese, per l'occupazione, per l'economia", aggiunge il vicecommissario. In poche parole, la Commissione ammette solo la necessità di mettere mano al ginepraio di regolamenti e norme. Basterà?
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