Hamas, la liberazione show delle soldatesse. Israele: "Cerimonia cinica

Israele e Hamas hanno completato la seconda fase dello scambio di ostaggi e prigionieri, come previsto dall'accordo per il cessate il fuoco. Hamas ha rilasciato quattro soldatesse israeliane rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, mentre Israele ha liberato 200 prigionieri palestinesi. I mediatori hanno definito l'operazione un successo, ma Israele non è dello stesso avviso. La mancata liberazione della civile Arbel Yehud ha suscitato l'ira del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha deciso di bloccare il passaggio dei palestinesi nel nord di Gaza. Inoltre, Israele ha criticato le modalità del rilascio delle soldatesse, definendolo una «cerimonia cinica». I miliziani di Hamas infatti si sono presentati armati e con il volto coperto, allestendo un palco nella Piazza Palestina di Gaza City. Qui, le quattro soldatesse israeliane sono state fatte salire sul palco e hanno ricevuto una busta contenente un 'certificatò di rilascio e un portachiavi con la bandiera palestinese. L

Hamas, la liberazione show delle soldatesse. Israele: "Cerimonia cinica

Israele e Hamas hanno completato la seconda fase dello scambio di ostaggi e prigionieri, come previsto dall'accordo per il cessate il fuoco. Hamas ha rilasciato quattro soldatesse israeliane rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, mentre Israele ha liberato 200 prigionieri palestinesi. I mediatori hanno definito l'operazione un successo, ma Israele non è dello stesso avviso. La mancata liberazione della civile Arbel Yehud ha suscitato l'ira del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha deciso di bloccare il passaggio dei palestinesi nel nord di Gaza. Inoltre, Israele ha criticato le modalità del rilascio delle soldatesse, definendolo una «cerimonia cinica».

I miliziani di Hamas infatti si sono presentati armati e con il volto coperto, allestendo un palco nella Piazza Palestina di Gaza City. Qui, le quattro soldatesse israeliane sono state fatte salire sul palco e hanno ricevuto una busta contenente un 'certificatò di rilascio e un portachiavi con la bandiera palestinese. Le donne liberate sono Liri Albag, 19 anni, e Karina Ariev, Daniella Gilboa (che ha anche la cittadinanza bulgara) e Naama Levy, tutte di 20 anni. Dopo la consegna alla Croce Rossa Internazionale, sono state trasferite alle autorità israeliane e portate in ospedale dalle Forze di difesa israeliane (IDF), dove hanno potuto riabbracciare le loro famiglie. Le condizioni delle quattro sono state definite «buone» e l'esercito israeliano ha descritto il loro rilascio come «parte integrante della nostra vittoria in guerra».

 

Anche il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha celebrato l'evento definendo le soldatesse delle «eroine», ma ha ribadito che Israele «non si fermerà» finché tutti gli ostaggi non saranno tornati. Al loro arrivo in ospedale, le soldatesse sono state accolte da una folla festante, con famiglie e amici che hanno espresso grande sollievo. Scene di festa anche a Gaza per il ritorno dei prigionieri palestinesi. Tra i 200 detenuti liberati da Israele, molti erano condannati all'ergastolo o a lunghe pene. Di questi, 70 sono stati trasferiti in Egitto, mentre altri dovranno lasciare Gaza. Algeria, Tunisia e Turchia si sono offerte di accogliere alcuni di loro in esilio, secondo quanto riferito da Hamas. La seconda fase dello scambio si è dunque conclusa, ma restano tensioni sul rilascio di Arbel Yehud. Hamas ha assicurato che la donna è viva e sarà liberata sabato prossimo, mentre Israele ha accusato il gruppo di non aver rispettato pienamente l'accordo, poiché non ha rilasciato prioritariamente tutte le donne e i bambini civili, chiedendo che Yehud venga liberata entro lunedì. Intanto, la tensione rimane alta anche in Libano. Media locali legati a Hezbollah hanno riportato un'intensificazione degli attacchi israeliani nel sud del Paese, mentre l'esercito libanese accusa Israele di ritardare il ritiro dalla regione. 

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