Hamas rinvia il rilascio degli ostaggi, tregua appesa a un filo

Sembra appesa a un filo la tregua a Gaza. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha annunciato che il gruppo palestinese rimanderà il rilascio degli ostaggi, come parte della seconda fase dell'accordo, «fino a nuovo avviso». Obeida ha affermato: «Nelle ultime tre settimane, la leadership della resistenza ha monitorato le violazioni del nemico e il mancato rispetto dei termini dell'accordo, dal ritardo nel ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale, alle sparatorie e ai bombardamenti in varie aree della Striscia, fino alla mancata consegna di aiuti in tutte le loro forme come concordato, mentre la resistenza ha adempiuto a tutti i suoi obblighi». Pertanto il rilascio degli ostaggi, previsto per sabato, «è stato posticipato fino a nuovo avviso e finché l'occupazione non si impegnerà e non risarcirà retroattivamente le violazioni», ha aggiunto il portavoce di Hamas, come riporta Ynet.   Le parti hanno effettuato cinque scambi da quando il cessate il fuoco è entrato in vi

Hamas rinvia il rilascio degli ostaggi, tregua appesa a un filo

Sembra appesa a un filo la tregua a Gaza. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha annunciato che il gruppo palestinese rimanderà il rilascio degli ostaggi, come parte della seconda fase dell'accordo, «fino a nuovo avviso». Obeida ha affermato: «Nelle ultime tre settimane, la leadership della resistenza ha monitorato le violazioni del nemico e il mancato rispetto dei termini dell'accordo, dal ritardo nel ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale, alle sparatorie e ai bombardamenti in varie aree della Striscia, fino alla mancata consegna di aiuti in tutte le loro forme come concordato, mentre la resistenza ha adempiuto a tutti i suoi obblighi». Pertanto il rilascio degli ostaggi, previsto per sabato, «è stato posticipato fino a nuovo avviso e finché l'occupazione non si impegnerà e non risarcirà retroattivamente le violazioni», ha aggiunto il portavoce di Hamas, come riporta Ynet.

 

Le parti hanno effettuato cinque scambi da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore il mese scorso, liberando 21 ostaggi e oltre 730 prigionieri. Il prossimo scambio era previsto per sabato, con il rilascio di tre ostaggi israeliani in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi. Israele e Hamas sono nel mezzo di un cessate il fuoco di sei settimane durante il quale Hamas sta rilasciando decine di ostaggi catturati nell'attacco del 7 ottobre 2023 in cambio di quasi 2.000 prigionieri palestinesi. Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, ha aggiunto che la decisione di ritardare il rilascio degli ostaggi «rimarrà in vigore finché l'entità occupante non rispetterà gli obblighi passati e non risarcirà retroattivamente». «Affermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell'accordo finché l'occupazione vi aderirà», ha concluso. Lo riporta Al Jazeera.

La mossa di Hamas ha provocato la reazione sdegnata di Israele che fa sapere di prepararsi alla possibilità di «qualsiasi scenario» nella Striscia di Gaza. Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver «dato disposizioni alle forze israeliane (Idf) affinché si preparino al livello massimo di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e per proteggere le comunità» israeliane a ridosso del confine con l'enclave palestinese, riporta il Times of Israel. «Non torneremo alla realtà del 7 ottobre», ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.

Alla luce dell'annuncio di Hamas di sospendere il rilascio degli ostaggi, una fonte politica israeliana ha annunciato che «il primo Ministro Benjamin Netanyahu sta attualmente tenendo delle consultazioni con i vertici della Difesa». Inoltre - viene spiegato - Netanyahu ha intenzione di anticipare a domani mattina la riunione del Gabinetto di sicurezza.

 

Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che il popolo palestinese non avrà alcun diritto di ritorno a Gaza in base al suo piano che prevede che gli Stati Uniti «prendano il controllo» del territorio. Lo ha detto in un'intervista con Bret Baier di Fox News Channel. «No, non ce lo avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori», ha risposto Trump alla domanda se il popolo palestinese avrebbe avuto il diritto di tornare, «in altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro».

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