Hugo Boss a 4,3 miliardi nel 2024 (+3%), ma cala l’utile
Hugo Boss archivia il 2024 con vendite definite “record” pari a 4,3 miliardi di euro nel 2024 (+3%), alimentate da una solida performance nel quarto trimestre (+6%), i cui ricavi hanno superato il consesus degli analisti (+4%). Tuttavia, il gruppo si è detto cauto sul 2025, prevedendo un turnover annuale sostanzialmente in linea con l’esercizio […]

Hugo Boss archivia il 2024 con vendite definite “record” pari a 4,3 miliardi di euro nel 2024 (+3%), alimentate da una solida performance nel quarto trimestre (+6%), i cui ricavi hanno superato il consesus degli analisti (+4%). Tuttavia, il gruppo si è detto cauto sul 2025, prevedendo un turnover annuale sostanzialmente in linea con l’esercizio appena concluso e quindi ridimensionando le attese improntate ad un incremento dei ricavi. Il titolo a Francoforte è in forte volatilità e dopo un rialzo iniziale, le azioni sono scese di cinque punti percentuali, per poi tornare in territorio positivo a metà mattinata.
Tornando ai dati 2024, la casa di moda tedesca ha registrato uno slancio accelerato nelle Americhe – che hanno segnato un Q4 a +13% e un anno fiscale a +8% a tassi costanti – e in Emea, per cui il quarto trimestre ha registrato un +6% e il fiscal year un +3 per cento. L’area dell’Asia/Pacifico, invece, ha condotto il quarto trimestre col segno meno a -2% e un 2024 a -2%, influenzata dalla debole domanda dei consumatori in Cina.
Nonostante l’aumento del fatturato, la marginalità in calo. L’ebit è ammontato a 361 milioni di euro, in calo rispetto ai 410 dell’anno precedente, influenzato dalle svalutazioni al dettaglio. Il margine ebit si è attestato sull’8,4%, contro il 9,8% del 2023. L’utile netto, invece, è ammontato a 224 milioni di euro, -17% rispetto all’anno precedente.
Con una lente sul 2025, le vendite del gruppo dovrebbero rimanere sostanzialmente in linea con l’anno precedente, comprese tra 4,2 e 4,4 miliardi di euro (-2% a +2%). L’ebit è previsto in aumento tra il +5% e il +22% a 380 milioni e 440 milioni di euro (-1% sotto al consenso).
“Sono molto contento che abbiamo fatto progressi sostanziali nella seconda metà dell’anno. Siamo riusciti a sbloccare significativi guadagni di produttività, che hanno effettivamente limitato la crescita delle spese e supportato lo sviluppo del nostro utile netto”, ha commentato nella nota dei conti il CEO di Hugo Boss Daniel Grieder. “La volatilità macroeconomica e geopolitica rimane comunque elevata, pesando sul sentiment dei consumatori e influenzando le nostre performance aziendali dall’inizio dell’anno. In questo contesto, rimaniamo concentrati e vigili, monitorando attentamente gli sviluppi del mercato globale”.
Nel corso della conferece call, il gruppo ha lanciato l’allarme circa un ulteriore indebolimento della fiducia dei consumatori negli Stati Uniti e in Cina. Il CEO Daniel Grieder ha fatto sapere che il gruppo sta monitorando gli sviluppi della politica tariffaria negli Usa aggiungendo che è troppo presto per quantificare il potenziale impatto sul business. Come specifica Reuters, negli ultimi anni il gruppo ha ridotto la quota del suo approvvigionamento e volume di produzione globale dalla Cina, passando da oltre il 20% di alcuni anni fa al 7 per cento. Grieder ha inoltre evidenziato i rischi per l’azienda derivanti dalle incertezze in Cina e negli Stati Uniti, nonché dalle tensioni commerciali globali, affermando che un calo della domanda era già visibile nel trimestre in corso. “Prevediamo una performance contenuta nel primo trimestre, leggermente al di sotto del nostro intervallo di previsione per i ricavi annui”, ha aggiunto.
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