I gestori del bar che hanno colpito il ladro Di Ronza agli arresti domiciliari

Niente carcere per Shu Zou, 30 anni, e suo zio, il 49enne Liu Chongbing. I gestori del bar di viale da Cermenate a Milano accusati di omicidio volontario in concorso per la morte del rapinatore Eros Di Ronza vanno agli arresti domiciliari. Il 37enne è stato ucciso il 17 ottobre dopo che aveva tentato una rapina con un complice e poi è stato inseguito e colpito a morte con un paio di forbici. Dopo l'interrogatorio di ieri nel carcere di San Vittore, la gip Tiziana Gueli ha convalidato gli arresti disponendo tuttavia la scarcerazione di entrambi gli indagati di origini cinesi, difesi dall'avvocato Simone Ciro Giordano.     La "legittima difesa", invocata dal difensore Simone Ciro Giordano, non è stata riconosciuta dal gip, il quale però scrive che il delitto è "maturato in un contesto particolare", poiché i due arrestati avevano "appena subito un furto che, a quanto dichiarato, è soltanto l'ultimo di una lunga serie". Secondo quanto rilevato dal Gip nell'ordinanaza di arresto da par

I gestori del bar che hanno colpito il ladro Di Ronza agli arresti domiciliari

Niente carcere per Shu Zou, 30 anni, e suo zio, il 49enne Liu Chongbing. I gestori del bar di viale da Cermenate a Milano accusati di omicidio volontario in concorso per la morte del rapinatore Eros Di Ronza vanno agli arresti domiciliari. Il 37enne è stato ucciso il 17 ottobre dopo che aveva tentato una rapina con un complice e poi è stato inseguito e colpito a morte con un paio di forbici. Dopo l'interrogatorio di ieri nel carcere di San Vittore, la gip Tiziana Gueli ha convalidato gli arresti disponendo tuttavia la scarcerazione di entrambi gli indagati di origini cinesi, difesi dall'avvocato Simone Ciro Giordano.

 

 

La "legittima difesa", invocata dal difensore Simone Ciro Giordano, non è stata riconosciuta dal gip, il quale però scrive che il delitto è "maturato in un contesto particolare", poiché i due arrestati avevano "appena subito un furto che, a quanto dichiarato, è soltanto l'ultimo di una lunga serie". Secondo quanto rilevato dal Gip nell'ordinanaza di arresto da parte dei due gestori vi è stata una "manifestazione di rabbia e di frustrazione" nel vedere "ancora una volta il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo, con conseguente ingente danno patrimoniale". Zio e nipote, come scrive il giudice, non hanno quindi "saputo gestire questa emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità", lasciando così che "prendesse il sopravvento". 

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