I segreti del cetaceo più raro del mondo

Il ritrovamento del cadavere di un rarissimo cetaceo potrebbe aiutarci a svelarne i segreti.

I segreti del cetaceo più raro del mondo
Il nome "mesoplodonte di Travers" probabilmente non vi dirà nulla: infatti è il cetaceo più raro del mondo, talmente difficile da osservare in natura che finora ne abbiamo visti solo sette esemplari, tutti già morti – non esistono avvistamenti di esemplari vivi. Il settimo di questi, però, potrebbe rivelarsi quello decisivo per svelare alcuni dei segreti di questo cetaceo, simile a un delfino ma chiamato "balena" in inglese, e che non è nessuna delle due cose. Ne sapremo di più quando chi lo sta studiando pubblicherà qualcosa: per ora, come riportato da Phys.org, sappiamo che chi se ne occuperà è la persona più felice del mondo, perché si trova di fronte a un'occasione unica. . La storia del mesoplodonte di Travers. Il mesoplodonte di Travers è un cetaceo, ma non è una balena (nonostante in inglese la sua famiglia si chiami "balene con il becco") né un delfino, nonostante l'aspetto. È uno zifide, una famiglia che comprende una ventina di specie che sono tra quelle meno conosciute e studiate tra i cetacei. Il mesoplodonte, in particolare, è stato scoperto per la prima volta in Nuova Zelanda nel 1872, quando un gruppo di pescatori trovarono le ossa di un esemplare; sono seguiti poi altri ritrovamenti di cadaveri negli anni Cinquanta e nel 1986, fino a che nel 2002 lo studio del DNA dei campioni ha dimostrato che si trattava di una nuova specie. Nel 2010, poi, altri due esemplari sono stati ritrovati in Nuova Zelanda, a dimostrazione che questo cetaceo non si era (ancora) estinto. Nessuno di questi cadaveri, però, è mai stato dissezionato e studiato. . Autopsia e rituali. Succederà invece alll'ultimo esemplare ritrovato spiaggiato in Nuova Zelanda a luglio 2024: i ricercatori che si occuperanno dell'autopsia hanno stretto accordi con le popolazioni locali, e l'operazione verrà compiuta nel rispetto delle tradizioni. La popolazione locale, i Te Rūnanga Ōtākou, crede infatti che l'animale sia un dono del dio dell'oceano, e che vada quindi trattato secondo rituali precisi e con tutti gli onori che si merita. Ecco perché l'autopsia procederà più lentamente del solito: non sarà un problema per il team, che è entusiasta di poter finalmente studiare più approfonditamente il cetaceo più raro del mondo. Nell'attesa di vederne uno vivo….

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