Il caso delle manifestanti costrette a spogliarsi in questura: accade a Brescia
lentepubblica.it Le polemiche non si placano a Brescia dopo le accuse mosse da manifestanti dei movimenti Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera costrette a spogliarsi ed eseguire piegamenti in questura. Le attiviste hanno infatti denunciato trattamenti umilianti durante i fermi seguiti a una protesta pacifica. La Questura, ha difeso le proprie procedure, ammettendo che ai […] The post Il caso delle manifestanti costrette a spogliarsi in questura: accade a Brescia appeared first on lentepubblica.it.
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Le polemiche non si placano a Brescia dopo le accuse mosse da manifestanti dei movimenti Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera costrette a spogliarsi ed eseguire piegamenti in questura.
Le attiviste hanno infatti denunciato trattamenti umilianti durante i fermi seguiti a una protesta pacifica. La Questura, ha difeso le proprie procedure, ammettendo che ai soggetti è stato richiesto di eseguire piegamenti sulle gambe, presunta misura di sicurezza per accertare l’assenza di oggetti pericolosi.
Secondo le forze dell’ordine, tali controlli sarebbero stati condotti da personale femminile nel rispetto della riservatezza e della dignità delle persone coinvolte. Tuttavia, il trattamento è stato riservato esclusivamente alle donne, sollevando accuse di discriminazione e intimidazione da parte delle attiviste.
La protesta davanti allo stabilmento Leonardo
Il caso si ricollega a una manifestazione organizzata lunedì mattina presso lo stabilimento Leonardo di Brescia. Circa 40 persone hanno partecipato a un sit-in, bloccando temporaneamente l’accesso dei mezzi per denunciare l’impatto ambientale e umanitario dell’industria bellica. Gli attivisti chiedevano un immediato stop alla produzione di armi e il rispetto del diritto internazionale, con riferimento alle violenze in corso a Gaza. La protesta, durata un’ora e mezza, si è svolta in modo non violento, con i partecipanti incatenati tra loro e seduti a terra.
Manifestanti costrette a spogliarsi in questura a Brescia: la denuncia di una delle attiviste presenti
Marta Maroglio, una delle attiviste presenti, ha raccontato di essere stata trattata con brutalità durante il fermo: “Sono stata scaraventata sull’asfalto con le braccia bloccate dietro la schiena mentre scrivevo uno slogan per la pace.” Maroglio è stata l’unica a non essere sottoposta a perquisizione corporale, mentre altre sette donne hanno dovuto spogliarsi e fare squat. “Non avevano alcun motivo di sospettare che portassimo armi o droga. Era solo un pretesto per intimidirci,” ha dichiarato.
In un post con video su X, affrancato da una nota, Extinction Rebellion Italia denuncia che “Dopo oltre 7 ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione fermate dopo la manifestazione alla Leonardo di Brescia.
Apprendiamo con dolore che molte delle persone socialmente identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato invece alle persone di sesso maschile.
Tutte le persone sono state denunciate arbitrariamente per reati pretestuosi, altre espulse da Brescia con dei fogli di via obbligatori. Si, la solita misura di prevenzione del codice antimafia che viene illeggittimamente notificata dai Questori di tutta Italia sotto ordine diretto del Ministero dell’Interno.
Si conclude cosi una giornata piena di abusi in divisa che aprono una nuova ferita nella gestione del pubblico dissenso in questo paese. Abusi che raccontano che contestare le politiche genocide ed ecocide della Leonardo – la principale azienda bellica partecipata dallo stato italiano – non è consentito. Chiederemo giustizia, anche questa volta, affinché il diritto al dissenso venga difeso, onorato e protetto.
Ripetiamolo insieme: sorella, non sei sola!“