Il fratello del velocista Tortu indagato per spionaggio a Jacobs. L'oro di Tokyo 2021, "triste e preoccupato"

AGI - Per il momento si parla di 'presunto spionaggio' finalizzato a conoscere gli esiti delle analisi del sangue di Marcell Jacobs e i contenuti di telefonate e chat con lo staff nel periodo 2020-2021: l'autore dello 'spionaggio' sarebbe Giacomo Tortu, fratello maggiore di Filippo velocista azzurro e compagno di staffetta di Jacobs con cui nel 2021 ha trionfato nella 4x100 olimpica a Tokyo. L'inchiesta è quella dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e del Ros coordinata dal pm di Milano, Francesco De Tommasi, sui presunti dossieraggi illegali dell'agenzia di cyber-spie Equalize.

La delicata vicenda giudiziaria è un fulmine a ciel sereno per l'atletica leggera italiana che proprio ai Giochi di Tokyo inaugurò una lunga stagione di record e trionfi. Ci si chiede perché il fratello di Filippo Tortu avrebbe voluto indagare su Jacobs: va premesso che Marcell Jacobs, oro olimpico dei 100 metri a Tokyo e con Tortu nella staffetta 4x100, non è mai risultato positivo al doping e nessun ente, da Wada a Nado Italia, ha mai documentato sue positività. Se un componente di una staffetta viene trovato positivo al doping, la sua squalifica annulla le 4 medaglie.

La Procura di Milano ha indagato Giovanni Tortu per concorso in intercettazioni abusive perché avrebbe commissionato a Equalize di acquisire informazioni, riferibili al 2020 e al 2021, su analisi del sangue eseguite su Jacobs e su contenuti di telefonate e chat tra il 30enne nato a El Paso e il suo staff, tra cui l'allenatore e il nutrizionista. Sembrerebbe che il nome di Giacomo Tortu sia stato pronunciato dall'ex superpoliziotto Carmine Gallo, ad di Equalize, durante un interrogatorio. Nell'autunno scorso Gallo era stato arrestato con l'accusa di aver preso parte a un'associazione a delinquere finalizzata agli accessi abusivi di banche dati strategiche nazionali. La vicenda interessa anche la Federazione Italiana di Atletica Leggera: il presidente della Fidal, Stefano Mei, ha detto che, se la vicenda fosse confermata, "la procura federale sarà pronta ad aprire un fascicolo ma ha assicurato che la federazione non è preoccupata ne' rattristata" e ha sottolineato che "Filippo Tortu non risulta assolutamente sfiorato dall'indagine".

Jacobs, dagli Stati Uniti, ha evitato di lanciare accuse: "Personalmente credo a Filippo Tortu quando dice di essere estraneo alla vicenda che coinvolge il fratello Giacomo", ha affermato, "detto questo, che qualcuno abbia potuto spiare i miei cellulari mi rattrista e mi preoccupa". Poi una frecciata a Mei ("mi sarei almeno aspettato solidarietà, in attesa che la Procura completi le indagini"), il quale in un video ha precisato di avergli già espresso in un video la sua "vicinanza": "Auspico davvero che non ci sia stata alcuna attività di spionaggio o tentativo di spionaggio contro Marcell, perché sarebbe oltre che illegittimo, ingeneroso nei confronti di un grande campione", ha aggiunto.