Il Gruppo Moncler supera le attese e sfonda il tetto dei 3 miliardi nel full year

Si chiude a quota 3,1 miliardi di euro il 2024 del Gruppo Moncler. Il risultato segna un incremento del 4% a cambi correnti (+7% a valuta costante) sui 2,9 miliardi dell’anno precedente per il player italiano del lusso, che aveva chiuso i primi nove mesi del fiscal year 2024 con una crescita del 3% a […]

Il Gruppo Moncler supera le attese e sfonda il tetto dei 3 miliardi nel full year
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Si chiude a quota 3,1 miliardi di euro il 2024 del Gruppo Moncler. Il risultato segna un incremento del 4% a cambi correnti (+7% a valuta costante) sui 2,9 miliardi dell’anno precedente per il player italiano del lusso, che aveva chiuso i primi nove mesi del fiscal year 2024 con una crescita del 3% a 1,86 miliardi. Sul fronte della marginalità, il gruppo ha totalizzato utili pari a 639,6 milioni di euro, in crescita del 5% sui profitti del 2023. L’ebit è ammontato a 916,3 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 29,5%, rispetto al precedente fiscal year che aveva raggiunto rispettivamente 893,8 milioni e un margine del del 30 per cento.

Nello specifico dei singoli marchi del parterre, il brand ammiraglio Moncler ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro nei dodici mesi archiviati, in rialzo del 5% (+8% a valuta costante) sul 2023, mentre Stone Island ha registrato ricavi per 401,6 milioni di euro, in calo single digit (-2%) anno su anno. Guardando alle aree geografiche di riferimento, Moncler ha visto l’Asia-Pacifico crescere del 7% a cambi correnti a 1,37 milioni – grazie al “ritorno a una solida crescita a doppia cifra della Cina continentale -, l’area Emea progredire del 4% a 949,3 milioni – beneficiando “del contributo positivo di turisti e consumatori locali” e le Americhe del 2% a 379 milioni, trainata dalla performance del dtc.

Per quanto riguarda Stone Island, l’Asia-Pacific è cresciuto a doppia cifra del 18% a 105,2 milioni di ricavi. L’Emea, invece, che “rappresenta ancora l’area geografica più rilevante per il brand”, è decresciuta del 6% a 268,9 milioni, ma sono le Americhe ad accusare la flessione più alta, con un -19 per cento.

Nel quarto e ultimo trimestre, il fatturato del gruppo si è assestato a 1,24 miliardi di euro, in crescita dell’8% anno su anno. Nei tre mesi Moncler ha totalizzato ricavi pari a 1,13 miliardi di euro, in crescita dell’8%, mentre Stone Island un fatturato da 109,2 milioni, in progressione del 10 per cento. Il gruppo sottolinea come entrambi i brand, sia nell’intero fiscal year sia nel Q4, siano cresciuti nel canale direct-to-consumer (dtc). Nello specifico, Moncler ha visto una crescita dell’8% nel 2024 e del 9% (cfx) nel Q4, mentre Stone Island è progredito del 21% nel full year e del 15% nell’ultimo quarter.

Per converso, appare in calo il fronte wholesale. Nel caso di Moncler, la flessione è stata dell’8% nel full year e del 7% (cfx) nel quarto trimestre; Stone Island ha registrato un calo rispettivamente del 19% e dell’1 per cento.

I risultati della performance hanno superato le attese degli analisti, che si fermavano alla soglia dei 3 miliardi, ma è stato soprattutto l’andamento del mercato asiatico, e della Cina, a sorprendere positivamente, sottolinea Barclays. Inoltre, durante la conference call il management del gruppo ha anticipato come anche il primo trimestre del nuovo anno sia partito sotto una buona stella, con uno shopping cinese in linea con l’ultimo quarter del 2024, sebbene potenzialmente influenzato dai fasti del Capodanno. Nel dialogo con gli analisti è emersa anche, sul fronte dei rincari, una previsione da parte del gruppo di un aumento medio a una cifra (+6-7%) nel corso del 2025, per via degli effetti dell’inflazione.

Complice i risultati sopra le stime anche di Hermès, i numeri hanno contribuito allo sprint di tutto il segmento lusso in Borsa. Al momento il titolo di Moncler accusa un lieve calo di circa un punto percentuale, mentre ieri è salito del 9,5% in chiusura.

“Nel 2024 il nostro gruppo – ha commentato Remo Ruffini, presidente e AD del gruppo – ha raggiunto risultati notevoli e ha dimostrato grande resilienza in un contesto complesso e volatile. Sia Moncler sia Stone Island hanno registrato una crescita a doppia cifra nel canale dtc, portando il fatturato di gruppo oltre i 3,1 miliardi di euro, e mantenendo un solido ebit margin del 29,5%, a testimonianza della forza del nostro modello di business e della nostra disciplina operativa”. Ruffini ha inoltre ricordato gli eventi più significativi che hanno costellato l’anno trascorso del gruppo, Moncler Grenoble a St. Moritz e Moncler Genius a Shanghai, con cui “abbiamo continuato a esprimere la nostra creatività, ridefinendo il concetto di brand experience. Allo stesso tempo, Stone Island ha continuato a consolidare la propria identità attraverso iniziative di brand rilevanti che hanno coinvolto community nuove ed esistenti”.

E riguardo al 2025 già avviato, “nonostante il contesto macroeconomico globale rimanga incerto”, si mostra positivo per il prossimo futuro del player: “Siamo fiduciosi nella nostra capacità di navigare dinamiche di mercato in continua evoluzione. Ispirati dalla nostra storia, dalla passione per l’innovazione e dall’ambizione a superare i confini delle convenzioni, continuiamo a costruire il futuro dei nostri marchi a favore di una crescita sostenibile e di una creazione di valore a lungo termine”.

Durante la conference call il gruppo ha anche commentato l’accordo con Lvmh siglato lo scorso settembre, che ha visto il colosso francese ha acquisito una quota del 10% di Double R, holding di proprietà di Remo Ruffini che fa capo a Ruffini Partecipazioni Holding, e tramite la quale l’imprenditore italiano è maggiore azionista (15,8%) della sua Moncler. Il deal prevede, inoltre, che la partecipazione di Double R possa arrivare fino al 18,5% nei prossimi mesi, ma senza modificare la governance o le strategie di Moncler.

Nonostante ciò, Ruffini sottolinea come il deal non rischi di intaccare l’autonomia di Moncler: “Consente di rafforzare e dare stabilità. È molto importante sottolineare che rimaniamo completamente indipendenti”. E riguardo a potenziali M&A, Luciano Santel, chief corporate & supply officer, sottolinea come al momento il player non sia a caccia di acquisizioni: “La nostra priorità è crescere ulteriormente con i nostri brand, che sono il cuore del nostro successo”.

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