Il Nucleo di Valutazione "scade" con il mandato del Sindaco

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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 30738 del 29 novembre 2024, ha stabilito che i componenti del Nucleo di Valutazione degli enti locali possono essere rimossi dal loro incarico al termine del mandato del sindaco che li ha nominati, anche se il periodo triennale previsto per la durata dell’incarico non è ancora scaduto.

Tale decisione conferma l’interpretazione fornita dalla Corte d’Appello di Lecce e ribadisce la validità del principio secondo cui la permanenza in carica è strettamente legata alla durata del mandato del capo dell’amministrazione.

Il caso specifico

La vicenda riguarda un ricorso presentato da un ex componente del Nucleo di Valutazione del Comune di Taranto, il quale aveva contestato la revoca del proprio incarico prima della scadenza triennale. La Corte d’Appello di Lecce aveva già rigettato le sue pretese, richiamando una delibera del 2006 che sanciva il limite temporale dell’incarico coincidente con il mandato del sindaco. Secondo il tribunale territoriale, l’incarico non poteva superare la durata in carica dell’amministrazione che lo aveva conferito, rendendo quindi legittima la cessazione anticipata.

I motivi del ricorso

Nel ricorso per Cassazione, l’ex componente ha lamentato un’errata interpretazione del regolamento comunale da parte della Corte territoriale, sostenendo che l’incarico avrebbe dovuto protrarsi fino alla nomina dei nuovi membri, indipendentemente dalla scadenza del mandato del sindaco. Inoltre, ha contestato la mancata considerazione di alcune modifiche regolamentari introdotte successivamente alla sua nomina.

Le osservazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto le argomentazioni del ricorrente, confermando la correttezza dell’interpretazione della Corte territoriale. I giudici hanno sottolineato che il regolamento comunale vigente al momento della nomina specificava chiaramente che l’incarico dei componenti del Nucleo di Valutazione non poteva eccedere la durata del mandato dell’amministrazione conferente. Hanno inoltre ribadito che eventuali modifiche regolamentari successive non potevano avere effetto retroattivo.

In merito alle presunte violazioni interpretative, la Cassazione ha evidenziato che l’esame dei regolamenti e delle delibere rientra nella competenza del giudice di merito, il cui operato non può essere sindacato in sede di legittimità salvo evidenti errori di diritto, assenti in questo caso.

Implicazioni della decisione

L’ordinanza rappresenta un importante chiarimento per la gestione dei rapporti tra amministrazioni comunali e componenti di organi collegiali come il Nucleo di Valutazione. Stabilendo che la durata degli incarichi è strettamente correlata a quella del mandato del sindaco, la Cassazione fornisce un riferimento chiaro per evitare controversie future. Questo principio rafforza la necessità di garantire coerenza tra gli organi amministrativi e il vertice politico che li ha nominati, assicurando una continuità operativa in linea con gli obiettivi dell’amministrazione in carica.

In definitiva, la sentenza ribadisce che la cessazione degli incarichi al termine del mandato elettivo non solo è legittima, ma rappresenta anche un elemento essenziale per il corretto funzionamento della macchina amministrativa.

Il testo della Sentenza

Qui il documento completo.

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