Il Pentagono vuole integrare l'AI nei sistemi d'armamento nucleare
Non sembra per nulla una buona idea
In una mossa che solleva inquietanti paralleli con scenari da fantascienza distopica, il Pentagono starebbe valutando l'integrazione dell'intelligenza artificiale nei sistemi di comando, controllo e comunicazione degli armamenti nucleari (NC3), nonostante gli Stati Uniti abbiano precedentemente dichiarato che il controllo delle armi nucleari rimarrà sempre in mani umane.
A quanto pare il generale dell'Aeronautica Anthony J. Cotton, comandante dello US Strategic Command, ha recentemente affermato che il comando sta "esplorando tutte le possibili tecnologie, tecniche e metodi per assistere la modernizzazione delle nostre capacità NC3". Cotton ha cercato di placare le preoccupazioni sottolineando che "non dovremo mai permettere all'intelligenza artificiale di prendere queste decisioni al posto nostro", ma lo spettro di un accostamento anche solo verbale, tra AI e armi nucleari, sta già facendo discutere.
Solamente lo scorso maggio, Paul Dean, funzionario del Dipartimento di Stato per il controllo degli armamenti, aveva ribadito "l'impegno chiaro e forte" di Washington nel mantenere il controllo umano sulle armi nucleari, una posizione condivisa anche da Gran Bretagna e Francia.
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